Nella mattinata d’oggi presso la Mole Vanvitelliana di Ancona si è tenuto il convegno Siamo ovunque. Il valore delle differenze. Tra i relatori anche Franco Grillini, direttore di Gaynews.it, e Jacopo Cesari, autore del volume Siamo ovunque. Memoria omosessuale marchigiana, recentemente edito per i tipi fanesi Aras.
Classe 1989, il milanese Jacopo Cesari (che vive a Fano dal 1994), è stato presidente del comitato Arcigay Pesaro Urbino dal 2013 al 2017.
A poche ore dal Marche Pride l’abbiamo raggiunto telefonicamente per saperne qualcosa di più.
Jacopo, com’è nata l’idea di scrivere un libro di “memorie omosessuali” nelle Marche?
Il lavoro di ricerca è iniziato nel 2017: mai avrei immaginato di raccogliere eventi e vicende che toccano tutto il territorio regionale, abbracciando nove secoli di storia. Il tutto era nato con un obiettivo molto più modesto: ricostruire la memoria associativa di Arcigay Pesaro che non c’era e di cui, per oltre dieci anni, ero stato attivista. Nell’iniziare questo lavoro due cose sono apparse evidenti fin da subito: la straordinaria mole di notizie che andavo scoprendo e la totale assenza di pubblicazioni e ricerche storiche precedenti sulle persone omosessuali marchigiane.
Tante le storie e le testimonianze raccolte da persone in vita. Quale, dunque, il valore della memoria orale?
In un Paese in cui l’omosessualità è stata per lungo tempo un tabù, la memoria orale costituisce spesso l’unica fonte a disposizione. Sono state necessarie oltre quaranta interviste per ricostruire alcune dinamiche e avere una corretta visione di determinati momenti storici. Tuttavia, il libro si basa anche su fonti d’archivio, articoli di stampa, materiali e documenti conservati da privati e associazioni. A questo proposito ti consegno le parole che scriveva nel 1972 la prima attivista Lgbt marchigiana: «Avere vergogna o paura di come si è fatti equivale a rinunciare a essere, a vivere. Omosessuali convinti di tutta Italia, bisessuali, travestiti, lesbiche, uniamoci!».
Qual è la situazione attuale delle persone Lgbti nelle Marche?
Le Marche sono una regione senza pianure, una distesa di colline e montagne costellata di piccoli e piccolissimi centri; questo di per sé è già un problema per gli omosessuali che invece vivono meglio nelle grandi città dove il controllo e il giudizio degli altri si allenta e le possibilità d’incontro aumentano. Un secondo dato è l’assenza di un centro regionale unificante, a nord del Conero il polo attrattivo è la Romagna, mentre a sud è la pro- vincia di Ascoli Piceno a essere attrattiva per i gay abruzzesi. Dal 1998 al 2014 a Senigallia c’è stato il disco-teatro Pensiero Stupendo, una discoteca a cui si accedeva con tessera Arcigay, parliamo di oltre diecimila tesserati, è stata un’esperienza importantissima e un centro di socialità, divertimento e libertà, che purtroppo ha chiuso. Oggi nelle Marche esistono delle serate gay friendly itineranti, le principali sono il Teekanne e il Friendly Beach Party, ma le opportunità di incontro e d’informazione per le nuove generazioni passano in larga parte attraverso gli smartphone.