Dopo Napoli anche Brescia ha visto scendere oggi in piazza le “sardine rainbow”, mescolate alle 8.000 persone che, aderendo all’appello del neonato movimento, si sono riunite in piazza Vittoria per dire no a ogni politica che fomenta odio e discriminazione.
Ben 25 componenti del locale comitato d’Arcigay hanno manifestato con cartelli raffiguranti sardine dipinte coi colori della bandiera Lgbt+. Con loro anche Andrea Di Martino e Laura Bianchi, “sardine transgender”. Anche loro hanno scandito con tutte le persone presenti gli slogan Brescia non si lega e Brescia non abboccca.
L’obiettivo è stato quello rimarcato nelle altre piazza d’Italia. Ribadire, cioè, «in modo pacato ma deciso i fondamentali valori della Costituzione, che tutela l’uguaglianza e l’ideale antifascista nato dal patriottismo partigiano».
Anche a Brescia il canto di Bella ciao, cui si è aggiunto l’omaggio alle vittime della strage di piazza della Loggia. Per non parlare del messaggio inviato dalla senatrice a vita Liliana Segre, che ha fra l’altro dichiarato: «Per assicurare al nostro Paese un futuro di giustizia ed eguaglianza è necessario proprio che l’Italia migliore, quella del lavoro, della produzione, della cultura, della solidarietà scenda in campo e faccia sentire la sua voce.
Voi siete per lo più giovani e studenti, è bene che vi organizziate e vi diate programmi ispirati alla giustizia, alla partecipazione, alla nostra Costituzione democratica e antifascista. Doveri e valori spesso trascurati se non addirittura ignorati da settori sin troppo ampi della nostra classe dirigente».
Raggiunto telefonicamente, l’attivista Luca Trentini, componente del direttivo di Arcigay Orlando, ha commentato a Gaynews: «Una piazza stracolma di donne e uomini che combattono per l’inclusione e i diritti di tutte e tutti. Una piazza contro ogni discorso di odio e di esclusione a favore dell’uguaglianza, della costituzione e dei valori di inclusione della nostra Repubblica.
Abbiamo urlato più volte: Brescia non si lega e Siamo tutti antifascisti, perché questa è una piazza che apre porti e costruisce ponti, dove non c’è spazio per le politiche di esclusione di Salvini».