Si è tenuta ieri l’assemblea del Napoli Pride in vista del flash mob, che si terrà alle 18:00 del 27 giugno in piazza del Plebiscito. Le associazioni componenti il coordinamento (Alfi Napoli Le Maree, Antinoo Napoli Arcigay, Atn – Associazione transessuale Napoli, Agedo Napoli, Apple Pie: l’amore merita lgbt+, Arciragazzi Portici, Associazione Ponti Sospesi, Centro di Ateneo SInAPSi, Dante & Descartes, Dedalus Cooperativa Sociale, Fondazione Genere Identità Cultura, GenPol – Gender & Policy Insights, Giosef Italy, Il Grande Colibrì, Inclusione Alternativa, Ischia lgbtq+, Libreria Tamu, Mutua Studentesca di Napoli, Nefesh Onlus, Orgoglio Bisessuale, Pandemos, Pluma Llena, Pochos Napoli, Pride Vesuvio Rainbow, Sono l’unica mia, Josi & Loni Project) hanno deciso di dedicare l’iniziativa, che ha il patrocinio del Comune di Napoli, a Sarah Hijazi, l’attivista egiziana per i diritti umani e delle persone Lgbti, morta suicida a Toronto il 14 giugno.
La donna era stata arrestata il 22 settembre 2017 al Cairo, insieme con Abanoub Elias (anche lui successivamente riparato in Canada, dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico), per aver sventolato una bandiera arcobaleno al concerto dei Mashrou’ Leila, il cui frontman Hamed Sinno è apertamente gay.
Uno dei punti focali del Pride flash mob, come già precedentemente annunciato, sarà la richiesta della legge regionale campana e della legge parlamentare in materia di contrasto alle violenze e discriminazioni da orientamento sessuale, identità di genere e genere.
Al riguardo Antonello Sannino, componente di Arcigay Napoli e responsabile nazionale del Coordinamento Libertà civili e Pari opportunità di demA – Democrazia e Autonomia, ha dichiarato a Gaynews: «Il Napoli Pride di quest’anno, il Mediterranean Pride of Naples, guarda ancora una volta al Mediterraneo e alle enormi difficoltà delle persone Lgbt+ vissute in molti paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e pertanto decide di dedicarsi alla giovane Sarah Hijazi, morta suicida il 14 giugno in Canada dove aveva chiesto asilo per il suo orientamento sessuale.
Il Napoli Pride decide di convocarsi su una piattaforma politica semplice, chiara e sintetica: subito l’approvazione della legge nazionale contro l’omotransfobia e subito l’approvazione della legge regionale contro la violenza di genere e contro l’odio omotransfobico. Per noi è necessario, ora più che mai, tornare in piazza, nel pieno rispetto delle normative vigenti imposte dall’emergenza covid, per rilanciare con determinazione, proprio nei giorni che ci ricordano i moti di Stonewall, la difesa dei diritti civili, a partire da quelli non ancora riconosciuti a tutela di quei cittadini e di quelle cittadine maggiormente esposte ai rischi di una crisi sociale ed economica che rende ancora più marginali e vulnerabili proprio le persone che spesso sono soggetto a violenza, razzismo, vittime di fatto di un odio sociale che proprio nei momenti di crisi cerca capri espiatori.
Per questo è importante la presenza in questo primo Pride post lockdown delle istituzioni locali, come il sindaco de Magistris, e nazionali. Per questo è importante la presenza di Alessandro Zan, relatore della legge in in materia di contrasto alle violenze e discriminazioni da orientamento sessuale, identità di genere e genere, che arriverà a luglio in Aula della Camera».
E proprio Zan, che ha ufficializzato al nostro giornale la sua partecipazione al flash mob del 27, ha dichiarato: «Grazie al comitato del Napoli Pride e al Comune di Napoli, per aver organizzato in questo momento così particolare il flash mob di sabato 27 giugno in piazza del Plebiscito. Sarà un vero onore prendervi parte: in questo mese del Pride stiamo portando avanti una battaglia che il Paese aspetta da quasi 30 anni. Questa manifestazione è l’ennesima dimostrazione che la società civile si è mobilitata a sostegno della legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Ora è tempo di unire le forze dalle piazze delle nostre città fino alle istituzioni per raggiungere insieme questo traguardo di civiltà».