Qualche mese fa, in pieno lockdown, la casa editrice Virginia, ha dato alle stampe un romanzo avvincente e, in un certo qual senso, coraggioso: Briscoe Hall di Giuliano Brenna, cofondatore della rivista letteraria online LaRecherche.it.
Briscoe Hall è un romanzo erotico di formazione in chiave gay, in cui Giuliano Brenna racconta, in maniera realistica, elegante e talora ironica, le iniziazioni affettive e sessuali di un giovane e seducente stalliere nell’Inghilterra vittoriana: Briscoe Hall. Briscoe, infatti, assaporando le lusinghe di un’adolescenza vigorosa, intesse le proprie relazioni sociali all’interno di un sistema sociale, quello dell’Inghilterra di metà Ottocento, fortemente influenzato dall’ipocrisia bigotta dell’età vittoriana.
Nonostante ciò, Briscoe, grazie agli incontri e alle esperienze che fa nella campagna del Dorset, in cui vive e lavora, matura una personalità solida e consapevole e, trascurando la morale corrente, sviluppa una tempra decisa e non rinuncia a vivere in maniera sincera e intensa i propri desideri omosessuali e i propri coinvolgimenti sentimentali per altri uomini.
Per saperne di più su questo romanzo, abbiamo raggiunto telefonicamente l’autore Giuliano Brenna.
Come nasce l’idea di ambientare un romanzo erotico omosessuale in età vittoriana?
L’epoca vittoriana fu notoriamente molto repressiva nei confronti di tutto quanto riguardava la sessualità, sebbene il termine non fosse stato ancora coniato la si può tranquillamente definire un’epoca profondamente omofoba. E come tutte le società particolarmente repressive era fortemente venata di ipocrisia, cui dava man forte la Chiesa coi suoi divieti e le sue censure. La scelta dell’ambientazione nella campagna del Dorset è venuta dopo aver scelto l’epoca e i tipi di personaggi che la popolano, e per rendere omaggio ad una certa tradizione delle novelle vittoriane. Tutto questo potrebbe sembrare lontanissimo dall’Italia dei giorni nostri, invece non è così, purtroppo una certa marcata omofobia di stampo politico e religioso non è così dissimile dai veti vittoriani. Quindi, scegliendo un’epoca e un luogo lontani, volevo sottolineare il fatto che non siamo poi molto distanti nei pregiudizi e la nostra società ha fatto ben pochi progressi in termini di tolleranza.
Il tuo romanzo racconta le iniziazioni sessuali e affettive del protagonista Briscoe Hall. Come presenteresti il protagonista del tuo romanzo ai nostri lettori?
Briscoe è un giovane, come tanti se ne possono incontrare anche oggi, sceglie la sua vita, la sua indipendenza e soprattutto capisce che non può reprimere i suoi sentimenti e i suoi desideri perché ciò gli viene imposto dall’esterno, capisce ben presto che la repressione e la menzogna portano profonda infelicità. Briscoe è un ragazzo che sceglie di essere se stesso.
Il tuo libro racconta il desiderio omosessuale senza retorica e senza censure. Alla base di questa scelta c’è anche la rivendicazione di esprimere e raccontare liberamente la sessualità?
Ammetto di aver tentennato prima di dare alle stampe un libro così esplicito in termini sessuali; mi capita di ricevere osservazioni da lettori che lamentano la presenza di parti sessuali. Io ho scelto di rappresentarle innanzitutto perché fanno parte della vita, sono elementi reali, come il lavoro, la caccia eccetera. Inoltre, la sessualità è un importante veicolo di libertà, è un modo per incontrare se stessi e gli altri, ed è un elemento decisamente “democratico” che mette tutti sullo stesso piano. C’è un aneddoto: una volta in occasione di un Pride ho sentito dire da più parti, gay ed etero, “sì mi sta bene essere gay, mi stanno bene i diritti ma perché farsi vedere, perché scendere in piazza? Non possono stare a casa loro?” ecco, Briscoe combatte per i suoi diritti ma non lo fa stando a casa, lo fa mostrandosi con orgoglio. Aggiungo che certe parti del romanzo sono come le canzoni in certi vecchi film musicali, sottolineano e creano ambiente ed atmosfera. Sicuramente riguardo l’argomento sesso c’è molto pregiudizio e alcuni editori hanno rifiutato il manoscritto perché troppo esplicito… ma per me doveva essere così.
Il tuo libro racconta anche la gioventù, la scoperta del sesso e dell’amore, il faccia a faccia con il proprio differente orientamento sessuale. Pensi che per le giovani generazioni, che si muovono agilmente tra siti e chat per incontri, sia più facile risolversi e vivere serenamente la propria condizione? Cosa diresti a un adolescente che ha paura di fare coming out e vivere alla luce del sole il proprio amore?
Io all’adolescente, ma anche a quelli più grandicelli, direi che non c’è nulla di più bello e gioioso di vivere alla luce del sole la propria vita, quella amorosa, sessuale, o qualunque altra passione la possa animare. La cosa importante è essere come un fiume (nel romanzo il fiume è una presenza importante): accogliere tutti e fare il proprio percorso insieme agli altri, evitare la discriminazione, raccogliere e donare forza.