In Commissione Affari Costituzionali della Camera si sta configurando irto di ostacoli l’iter del ddl 2270 per la conversione in legge del decreto-legge 130 del 21 ottobre in materia di immigrazione, che scade il 6 dicembre. L’arrivo in Aula è previsto per il 23 novembre. Ben 1.076 gli emendamenti ammessi a fronte dei 1.500 originari, presentati per la maggior parte dalla Lega. Terminate le audizioni, tra le quali quella della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, la Commissione è riuscita infatti nella giornata di ieri ad effettuare due sole votazioni bocciando altrettanti emendamenti a prima firma Ylenia Lucaselli (Fratelli d’Italia).
Tra gli emendamenti, che, presentati dalla maggioranza, hanno avuto il via libera dal Governo e dai relatori Carmelo Miceli e Vittoria Baldino, è invece da segnalare l’1.171 a firma Laura Boldrini e Barbara Pollastrini: «Al comma 1, lettera e), al numero 1 premettere il seguente: 01) al comma 1, dopo la parola: “sesso,” sono inserite le seguenti: “orientamento sessuale, identità di genere“».
Recependo la giurisprudenza consolidata in materia di interpretazione estensiva della parola “sesso”, esso esclude che possano essere respinte persone immigrate perseguitate in patria per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. L’attuale legge italiana esclude i respingimenti «verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali».