Il 1° luglio si terrà in quella che è conosciuta come l’Atene della Calabria il Cosenza Pride o P.R.I.D.E.C.S. (acronimo che, sulla base del documento politico stilato, sta per Prevenzione, Rivendicazione, Identità, Difesa/Diffusione, Educazione, Comunicazione, Servizi). Lo slogan dell’evento, promosso dal locale comitato Eos Arcigay e patrocinato tanto dalla Provincia quanto dalla Regione Calabria, sarà Attenti al lupo.
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Per saperne di più, Gaynews ha intervistato Gaetano Fazari, uno dei componenti del gruppo organizzativo dell’evento.
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Perché un Pride a Cosenza?
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Perché la provincia è ormai pronta ad ospitare l’evento che arriva dopo sedici anni d’attivismo sul territorio. Del resto il comitato provinciale Eos Arcigay Cosenza ha partecipato attivamente all’organizzazione dei precedenti Pride regionali, maturando così tutte le competenze necessarie ad attivare la macchina organizzativa. Inoltre il tessuto culturale, sociale e politico della città nonché la sua storia hanno posto solide basi affinché la comunità provinciale risultasse pronta. È evidente che alcune criticità sono presenti e proprio per questo la manifestazione, che culminerà nel corteo del primo luglio, sarà supportata da tutta una serie di eventi culturali (seminari, cineforum, presentazioni di libri, attività teatrali) a partire da oggi, 8 maggio, con la presenza della senatrice Monica Cirinnà.
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Come è nato il coordinamento?
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Il coordinamento è nato dalla volontà dell’Arcigay cosentino di includere sin dall’inizio una pluralità di soggetti, persone singole ed associazioni, che si sono distinte nel corso degli anni per l’impegno in attività di sostegno e promozione dei diritti delle persone Lgbti e di tutte le persone appartenenti a minoranze marginalizzate.
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Come sta reagendo il territorio ospitante?
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Il territorio, inteso come persone, cittadini, realtà imprenditoriali locali, associazioni, ha prontamente accolto il nostro invito alla collaborazione e, a dirla tutta, alcuni, appreso dell’evento, si sono autocandidati a realizzare azioni di sostegno al Pride. Quanto alle istituzioni non possiamo che essere felici del tempismo e del senso di appartenenza manifestato dagli enti, quali Provincia e Regione, che hanno prontamente risposto con il loro patrocinio e la messa a disposizione dei loro spazi per le attività dell’intera manifestazione.
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Cosa vi aspettate dalla giornata del 1° luglio?
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Gli eventi che precederanno la parata rispecchieranno i punti salienti del documento politico: sessualità, prevenzione, dignità, diritti, violenza di genere. Ci aspettiamo partecipazione da parte della cittadinanza e dei rappresentanti istituzionali. Ma quello che ci interessa di più è creare una grande comunità dove si concretizzi per quel giorno, e non solo, l’esperienza del valore delle differenza che poi è quello ci ha uniti nell’organizzazione di tutti gli eventi. E, ovviamente, ci aspettiamo una grande festa. Di tutti, nessuno escluso.
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E cosa vi aspettate dopo?
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Il Pride intende contribuire a far crescere la consapevolezza nel territorio che politiche inclusive non hanno ricadute solo sui soggetti discriminati ma migliora le vite di tutti. Ci sono dati che dimostrano che territori caratterizzati da maggiori diritti civili hanno una maggiore qualità della vita intesa come pari opportunità per tutti.
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