Sabato 17 giugno Brescia ha vissuto il suo primo Pride. Grande partecipazione nella città retta dal dem Emilio Del Bono per la marcia dell’orgoglio Lgbti che, in ogni caso, non ha ottenuto il patrocinio municipale a differenza di quanto conseguito da 21 amministrazioni comunali della provincia. Tra i partecipanti anche Vladimir Luxuria, l’attivista Kasha Nabagesera, il comico Daniele Gattano, l’attore Fabio Canino e il segretario nazionale di Arcigay Gabriele Piazzoni.
Per saperne di più abbiamo incontrato alcune componenti del Comitato Brescia Pride, composto da cinque associazioni locali: Donne di Cuori, Caramelle in piedi, EquAnime, Chiesa Pastafariana Italia e Pianeta Viola.
Tra leghisti e cattoconservatori c’è stato il Brescia Pride. Quali novità ha portato?
Ebbene sì, c’è stato il Pride di Brescia. La novità è che la città si è popolata di persone colorate e meravigliose, che dell’opinione di leghisti, preti o chicchessia non ne hanno bisogno. Perchè se hanno trovato il coraggio di scendere in piazza a manifestare, è segno che da ieri a Brescia c’è meno paura, meno timore del diverso e più parità.
Come ha reagito la città? Siete soddisfatte?
Siamo più che soddisfatte. Siamo a bocca aperta, ancora stravolte dalla distesa di gente che ci ha accolto quando siamo saliti sul palco. Ancora increduli di quello che siamo riusciti a mettere in piedi. Oltre alle persone partecipanti (tra le 7mila e le 9mila, a seconda dei pareri) anche chi ci vedeva dalle case o dai marciapiedi ha avuto un momento per fermarsi e sorridere, complimentarsi, guardare questo corteo di gente felice e festosa attraversare la città. Pensiamo che il Pride abbia svegliato anche chi stava nel torpore del dubbio. E che abbia fugato ogni sospetto sulla possibilità che fosse una “carnevalata”. Non potremmo essere più felici.
La comunità Lgbti in questi ultimi anni, in una città come Brescia con tutte le sue difficoltà politiche, è cresciuta?
Più che cresciuta diremmo che è uscita allo scoperto, che ha trovato il coraggio di raccogliersi e di organizzarsi. Ci sono organizzazioni e associazioni attive sul territorio da molti anni – ad esempio Pianeta Viola, una delle nostre associazioni promotrici – ma una manifestazione come quella di ieri pensiamo sia segno che la comunità Lgbti e non solo si sia resa conto che era giunto il momento: Brescia era pronta ad accogliere tutti noi.
Cosa vi aspettate dopo questo Pride?
Siamo ancora storditi dalle innumerevoli espressioni di apprezzamento e orgoglio ricevute tra sabato e oggi oltre a quelle lungo il nostro percorso. Abbiamo tante proposte per eventi futuri e vogliamo sicuramente portare avanti il nostro progetto. Anche tramite collaborazioni nate dal sostegno delle nostre: quasi 120 associazioni sostenitrici. Per quanto riguarda l’effetto del Brescia Pride sul futuro della città, speriamo che la nostra manifestazione non si limiti a un sabato di festa e colori, ma che innanzitutto dia una bella scossa a chi dubitava che ce l’avremmo fatta e che dia coraggio a chi fino a ieri non ne aveva. Brescia era pronta per noi, Brescia è pronta ad andare verso il futuro: ci ha abbracciato e accolto, baciato e sorriso. E non avremmo potuto desiderare di meglio.