Anche il Siracusa Pride 2017 (il terzo celebrato nella città di Archimede e il terzo di quelli siciliani previsti nell’Onda Pride dell’anno) si è svolto all’insegna del successo. Una festa di musica, colori, accoglienza secondo lo slogan Trans-formazione. Madrina dell’evento Vladimir Luxuria mentre moltissimi attivisti e attiviste Lgbti si sono riversati a Siracusa come Miki Formisano, presidente di TGenus, e il portavoce del Roma Pride Sebastiano Secci con una delegazione del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Tra i partecipanti anche l’attore Enrico Lo Verso.
«Un grande Pride – ha detto ai nostri microfoni Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa – quello siracusano così ricco di eventi, cultura e partecipazione. Tema centrale è stata la trans-formazione non solo intesa come corpo per la piena realizzazione di sé e del proprio essere ma anche come trasformazione della cultura, della società, dello Stato. I rapporti con le istituzioni sono ottimi e, partendo da una base di fattiva collaborazione, si sono trasformati in un grande legame fra l’associazione Arcigay, la comunità e le stesse istituzioni che oggi ci aiutano, ci sorreggono e partecipano. Per quanto riguarda la città di Siracusa anche grazie al proficuo lavoro di Arcigay oggi è una città cosmopolita, gay-friendly, con un profondo senso di rispetto. Il nostro auspicio della vigilia si è concretizzato: se ci sarà un risultato positivo, sarà anche per il contributo dato alla manifestazione dai nostri concittadini. E così è stato».
Entusiasta anche la valutazione del vicesindaco Francesco Italia, che ha partecipato al Pride in fascia tricolore: «Una comunità cresce in cultura e civiltà in modo proporzionale alla propria capacità di assorbire e integrare ogni diversità. Siracusa, con i suoi 2750 anni di storia, rappresenta certamente un esempio di accoglienza e vuole continuare a farlo. Le tematiche del pride di quest’anno, in particolare, ci forniscono occasione di riflettere sulla trasformazione del corpo sociale e sulla necessaria costruzione e difesa dell’identità dei singoli e delle comunità in cui interagiscono».
Ampia e articolata la rilessione dell’attivista di origine siracusana Dario Accolla, blogger de Il Fatto Quotidiano e autore di numerosi saggi a tematica Lgbti, di cui l’ultimo Il Gender. La stesura definitiva sarà presentato venerdì 21 luglio presso il Gay Village di Roma. «Credo che il Pride in “periferia” – come ci ha detto – sia un’occasione per colmare diverse distanze. Intendiamoci, quando parlo di periferia mi riferisco a una posizione geografica lontana dal centro. La Sicilia sud-orientale è geograficamente lontana dalle metropoli del centro-nord e Siracusa, se vogliamo, è più periferica – nel contesto isolano – rispetto ai grandi centri di Catania e Palermo. È inevitabile che, insieme a esempi positivi in linea col progresso civile che troviamo anche qui, nelle città più piccole permangano ancora situazioni di diffidenza rispetto a quelle che vengono percepite come diversità. Per questo ben venga il Pride, anche a Siracusa. Il Pride può “quotidianizzare” le specificità legate all’identità sessuale non solo per coloro che non si pongono il problema della loro esistenza – e quando se lo pongono, lo metabolizzano in chiave negativa – ma anche per gli appartenenti alla stessa comunità Lgbti, che possono avere pudori e resistenze a vivere la loro vita e il loro essere con pienezza. Il Pride è utile proprio per queste ragioni e quello di Siracusa ne è stata una dimostrazione».
Guarda la GALLERY