Ha mentito fino alla fine Ciro Guarente, l’omicida di Vincenzo Ruggiero, il cui cadavere, stando alle sue confessioni, doveva essere nel mare di Licola. «Sì, l’ho ucciso io Vincenzo – così il 35enne di San Giorgio a Cremano nella confusa confessione resa ieri ai carabinieri di Aversa -, perché aveva una relazione con la mia compagna: poi dopo ho caricato il cadavere in auto e l’ho gettato in mare a Licola»
Invece, i resti di Vincenzo, barbaramente ucciso dall’ex militare Guarente, sono stati ritrovati in queste ore a Ponticelli, in un tombino all’incrocio tra via Eduardo Scarpetta e via Botteghelle. Sul posto continuano a essere presenti i carabinieri dei reparti territoriali di Aversa e di Ponticelli.
E mentre sono ancora nei nostri occhi le centinaia di candele e di volti che ieri sera, a Napoli, in Piazza Bellini, hanno salutato commossi e sconvolti l’amico che non c’è più, ci chiediamo per quale ragione Ciro Guarente provasse a depistare le forze dell’ordine. Quale altro orrore stava tentando di nascondere, nascondendo il corpo di Vincenzo? O voleva coprire un eventuale complice nel trasferimento di Vincenzo da Aversa a Ponticelli?
Ciro Guarente è attualmente in carcere a Santa Maria Capua Vetere e verrà sentito dal gip, per la conferma del provvedimento di fermo, nella giornata di domani. L’esame autoptico dovrebbe invece confermare a breve – salvo smentite – l’ipotesi identificativa.