Nel 2020 Milano potrebbe ospitare la 37° convention mondiale sul turismo arcobaleno organizzata dall’International Gay and Lesbian Travel Association (Iglta). A presentare la candidatura del capoluogo lombardo, che ha usufruito del sostegno del Consolato Usa, l’Agenzia nazionale del Turismo (Enit). Se la scelta sarà confermata – cosa da decidersi in novembre –, Milano accoglierà tra tre anni centinaia di imprese turistiche e istituzioni pubbliche internazionali provenienti da oltre 80 Paesi. Le convention annuali promosse dall’Igtla – che conta ad oggi oltre 3mila associati ed è l’unica a rappresentare il turismo Lgbti all’interno della World Tourism Organization (Unwto) – sono infatti organizzate in uno dei Paesi membri come momento sia di networking per le realtà turistiche sia di incontro tra compratori e fornitori.
All’entusiasmo di Palazzo Marino per tale candidatura ha reagito Riccardo De Corato, ex vicesindaco, dichiarando: «Il Comune l’annuncia con grande orgoglio, come fosse l’evento del decennio. L’evento del decennio è stato Expo, portato a Milano dal sindaco Moratti e dalla sua giunta, mentre questa fiera è solo l’ennesima occasione per coccolare il mondo Lgbt. Dopo la Casa dei Diritti e il rifugio per ragazzi gay arriva la fiera del turismo. Ormai gli omosessuali sono in cima alle priorità di Sala e Majorino tra matrimoni, figli, feste e case dedicate. Magari il Comune destinasse altrettanta attenzione alla famiglia».
Ed è dalle “coccole al mondo Lgbt” che ha preso spunto il sindaco Giuseppe Sala per replicare all’attuale capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione Lombardia. «Io coccolo Milano – ha dichiarato ieri il primo cittadino a margine di una conferenza stampa – e un evento del genere può portare qui 30 mila persone. Qualcuno sta seduto e commenta, qualcun altro lavora. Io voglio sempre stare dalla parte di quelli che lavorano».