“La schedatura degli istituti scolastici bolognesi è una barbarie. Un’intimidazione di stampo fascista”. Non ha dubbi Sergio Lo Giudice, Presidente Onorario di Arcigay, nel commentare l’assurda trovata del Comitato “Difendiamo i nostri figli – Family Day” che, anche grazie al supporto di Forza Italia, ha stilato un vero e proprio elenco di scuole di Bologna, distinguendole tra buone e cattive a seconda della presenza di azioni di lotta alle discriminazioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere, quella che, in maniera proditoria viene definita “ideologia gender”.
Sempre Sergio Lo Giudice fa notare come questo tipo d’azione non sia altro che la “trasformazione” politica dell’inaccettabile pressione operata da Forza Nuova nella stessa provincia di Bologna, pressione esercitata perfino su quei docenti che, nell’ambito della propria e inviolabile libertà d’insegnamento, avevano deciso di accompagnare i propri discenti alla visione dello spettacolo teatrale “Fa’afafine”, testo che racconta la vita di un bambino-bambina, un “gender creative child” che non vuole riconoscersi in alcuna gabbia di genere, spettacolo che ha ricevuto il patrocinio ufficiale di Amnesty International per “aver affrontato in modo significativo un tema particolarmente difficile a causa di pregiudizi e ignoranza”.
La lista delle scuole da evitare è stata presentata da un portavoce del “Comitato Family Day”, David Botti, che, puntando il dito contro gli istituti che organizzano corsi anti-bullismo e anti-omofobia, ha rimarcato l’idea che esistano scuole in cui si annida l’ideologia gender.
E così, mentre inizia il nuovo anno scolastico, mentre in tutto il Paese registriamo fenomeni di inaccettabile violenza omotransfobica, le scuole bolognesi che, in perfetta sintonia con quanto prescritto dalla legge 107/2015, meglio nota come “Buona Scuola”, hanno inserito nel proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa corsi contro la violenza di genere e le discriminazioni, si vedono inserite in un’odiosa e anacronistica black list che, oltre ad essere in evidente contrasto con le linee guida della legge 107, manifesta un sapore tristemente fascista.