Il Piemonte e Torino sono da sempre territori di resistenza e di memoria. E, in questo solco tracciato dalla storia, anche il Coordinamento Torino Pride è da anni impegnato sul tema della persecuzione delle persone omosessuali durante il regime nazi-fascista.
Grazie a un’inedita collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e con la collaborazione della Fondazione Merz e dell’Università degli studi di Torino il Coordinamento Torino Pride ha messo a punto un calendario di appuntamenti “per non dimenticare” quello che a partire dagli anni ’80 è stato definito Omocausto.
Il 24 gennaio presso l’Aula Magna dell’ateneo subalpino si è svolto il convegno Lo sterminio dimenticato a cui hanno partecipato circa quattrocento studenti universitari e delle scuole superiori. Relatori del convegno sono stati Lorenzo Benadusi, Maya De Leo, Giovanni Dall’Orto e Claudio Vercelli moderati da Silvano Bertalot.
Il giovane pubblico, spesso visibilmente toccato dal dolore che inevitabilmente era legato alle parole dei relatori, ha ascoltato con attenzione e in un silenzio quasi surreale tutti gli interventi. La commozione ha raggiunto l’acme con il collegamento skype con Lucy: Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista e infine deportato a Dachau.
Domenica 28 gennaio, invece, la Fondazione Merz ospiterà l’esecuzione integrale del Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen. Il terzo movimento della celebre opera del musicista francese, composta ed eseguita per la prima volta in prigionia nel campo di concentramento di Görlitz, è parte dell’opera Abismo (2017), inclusa nella personale dell’artista cubano Carlos Garaicoa dal titolo El Palacio de las Tres Historias, a cura di Claudia Gioia, alla Fondazione Merz sino al 4 febbraio prossimo.
La composizione, ispirata ai primi versetti del decimo capitolo dell’Apocalisse di Giovanni, introduce il tema stesso della “fine dei tempi” e, in dialogo con la memoria dei luoghi e delle circostanze terribili in cui fu composto ed eseguito, esprime un vero e proprio desiderio di “cessazione dei tempi”, attraverso il distacco dalle regole ritmiche e metriche della musica occidentale tradizionale.
Il Quatuor sarà eseguito, nel corso di una matinée musicale, da Davide Bandieri, clarinetto; Duccio Ceccanti, violino; Vittorio Ceccanti, violoncello; Matteo Fossi, pianoforte e introdotto ufficialmente dal giornalista romano Andrea Penna.
Infine il Coordinamento Torino Pride collabora, orgogliosamente, per il terzo anno, con il Treno della Memoria che anche nel 2018 prevede un viaggio interamente dedicato alla tematica Lgbti con una nuova tappa a Berlino durante la quale verranno visitati i luoghi simbolo di questa triste storia.
E lancia un appello a tutte le attiviste e a tutti gli attivisti: «Partecipate al Treno della Memoria Lgbti che partirà il 19 febbraio #pernondimenticare e #afuturamemoria e contattateci per avere ogni tipo di informazione. Oggi la ‘persecuzione dimenticata’ non è più un argomento tabù e, crediamo, sia dovere di coloro che fanno attivismo mantenere viva la memoria».
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