Una delle fondatrici del comitato Arcigay di Arezzo e da sempre attiva nella lotta contro ogni forma di discriminazione, Cristina Betti è candidata alla Camera nelle liste di Potere al popolo. A lei abbiamo rivolto alcune domande per saperne di più.
Cristina Betti, lesbica e attivista nella lotta contro ogni forma di discriminazioni per le persone Lgbti e ora candidata nelle lista di Potere Al Popolo ad Arezzo. Che effetto fa?
Emozionata. Il lavoro da fare è tanto e spero che la mia esperienza di attivista nell’associazionismo serva a portare avanti le istanze Lgbti anche dentro Potere al Popolo.
Potere al Popolo è una formazione politica che sta facendo parlare molto di sé. Un nome forte e pieno di significati secondo qualcuno. Un slogan da vecchia lotta di classe secondo altri. Tu che ne pensi?
Uno slogan forte per un movimento dal basso che pone al centro della propria azione politica il cittadino e i suoi diritti, nel pieno rispetto dei dettami costituzionali. Potere al Popolo vuole creare uguaglianza, parità dei diritti, integrazione, parità di genere. Azioni fondamentali per una società giusta dove ognuno di noi sia perfettamente in grado di autodeterminarsi. Non trovo nulla di retrò in questo, ma battaglie sempre più attuali.
Arezzo è stata ed è una città che ha sempre mostrato la sua anima democratica e antifascista. Città d’arte e con un buon afflusso turistico con una buona economia. È cambiato qualcosa negli ultimi anni, soprattutto per le persone Lgbti?
Si. Già avere ad Arezzo il comitato Arcigay è stato un cambiamento importante per la città. In pochi anni siamo diventati il punto di riferimento per la comunità Lgbti e per tutti coloro che con noi lottano contro le discriminazioni (associazioni, enti locali, privati, ecc.). Certo, c’è ancora tanto da fare, ma le basi ci sono.
Quali sono le priorità della tua campagna elettorale?
Io credo che serva ricostruire un tessuto sociale e culturale dove principi come il diritto al lavoro, alla parità dei salari, alla sanità gratuità, alla casa, alla parità di genere nella vita privata e sul posto di lavoro, il diritto all’autodeterminazione, la lotta alle discriminazioni delle persone Lgbti, all’odio razziale, alle discriminazioni monetarie, diventino in modo definitivo valori fondanti. Potere al Popolo lotta per questo modello di società e per bloccare, attraverso queste e molte altre azioni di questo tipo, il fascismo che è sempre stato latente in questo paese e oggi più che mai, emerge.
Qualcuno dice che è meglio non votare Potere al popolo perché in tal modo si tolgono voti al centrosinistra e così avanza la destra più nera. Secondo te, invece, perché bisogna votarlo?
Intanto se tutti votano Potere al Popolo, non si perdono voti a sinistra. Potere al Popolo è l’unica forza politica con un programma elaborato da centinaia di persone, siamo l’unica vera novità nel panorama politico italiano: siamo donne e uomini che combattono e ripudiano l’oppressione razzista, di classe, di sesso, la guerra la devastazione della natura e della vita. Siamo persone e organizzazioni, democratiche e antifasciste, comuniste e socialiste, femministe e ambientaliste. Veniamo da storie differenti ma vogliano costruirne una comune tra chi non si rassegna all’ingiustizia, allo sfruttamento, alla sopraffazione dilagante e vuole cambiare le cose.
C’è un mondo Lgbti che vota a destra e molti si scandalizzano: seconde te è corretto? E cosa è che non va tra l’essere Lgbti ed esser di destra?
Siamo in democrazia e ognuno di noi è libero di votare chi meglio crede. Però credo anche che i vari partiti della destra italiana si occupino di tutto tranne che dei diritti delle persone Lgbti, anzi alimentano un clima di odio e non solo nei nostri confronti ma, ad esempio, anche contro i migranti.
C’è un dibattito aperto sulla Gpa e le adozioni per le persone Lgbti: qual è la tua opinione in proposito?
Credo che ormai i tempi siano più che maturi per rivedere la legge su le adozioni: serve una legge che riconosca il desiderio di maternità e paternità di tutt*. Sono favorevole nell’estendere l’adozione a le persone Lgbti e alle persone single. Il tema della Gpa è vasto e complesso con implicazioni morali, etiche e giuridiche che certo non possono essere qui risolte. In questo Paese non è possibile, non esiste una legislazione a riguardo che la consenta. Io, con una legge che tuteli tutti i soggetti coinvolti, sono favorevole.