Masturbazione, rapporti orali e penetrazione anale quale parte del “trattamento” per curare i propri pazienti dall’omosessualità ritenuta un “disturbo della personalità”. Per questo motivo la commissione disciplinare del collegio dei Medici e dei Chirurghi dell’Ontario ha sospeso dall’esercizio della professione medica Melvyn Iscove.
Lo psichiatra, oggi 72enne, è accusato d’aver abusato sessualmente di due pazienti maschi tra la fine degli anni ’80 del secolo scorso e gli inizi del 2000.
I denuncianti, le cui identità non sono state ovviamente rese note, sono entrambi quarantenni.
Il primo dei due ha dichiarato di aver iniziato a frequentare lo studio del dr Iscove all’età di 20 anni. A spingerlo depressione, stati d’ansia e timore di essere gay. Secondo quanto riferito, nel corso di 15-20 sessioni lo psichiatra lo avrebbe gradualmente indotto alla masturbazione reciproca e al sesso orale.
Il secondo paziente ha invece dichiarato di aver avuto 18 anni quando, alla fine degli anni ’80, si rivolse per la prima volta a Iscove per depressione e ansia. Al medico disse di considerarsi eterossessuale ma iniziò a convincersi del contrario alla lettura di passi degli studi dello psicanalista Edmund Bergler su fantasie erotiche a copertura della condizione omosessuale. Quel Bergler, cui lo stesso Iscove ha esplicitamente confermato di rifarsi davanti alla commissione disciplinare e le cui posizioni si riducono alla patologizzazione dell’omosessualità con conseguente cura attraverso specifici trattamenti.
Quando l’uomo disse di voler aver un rapporto sessuale con un uomo, Iscove si disse disponibile. Dalla masturbazione reciproca al sesso orale si giunse alla penetrazione anale da parte dello psichiatra.
Come dichiarato al Toronto Star da Alfred Kwinter, legale del denunciato, «il dr Iscove nega tutte le accuse e sta prendendo in considerazione l’idea d’impugnare la decisione».
Ma intanto lo psichiatra dovrò difendersi in un’aula di tribunale dove rischia, fra l’altro, la radiazione dall’Ordine. Non bisogna dimenticare che nel 2015 l’Ontario è divenuto la prima provincia del Canada a vietare le cosidette terapie di conversione.