Le offese e le molestie sessuali subite da Viola F. durante una visita ginecologica, di cui la giovane 23enne aveva parlato su Fb in occasione dell’8 marzo e ieri su Gaynews in una lunga intervista, sono un’ennesima riprova di come le donne lesbiche siano troppo spesso doppiamente vittime. Vittime della violenza di genere e dell’omofobia.
Ma può anche succedere che alle storie da incubo, come è la vicenda di Viola e come la stessa Viola l’ha definita, se ne accompagnino altre. Storie belle, storie positive, storie in cui la parità di genere e il rispetto della persona a prescindere dal proprio orientamento sessuale sono non solo chiavi di lettura dell’accaduto ma realtà regolanti ogni rapporto umano.
Tale è la storia di Valentina, un’impiegata che vive alle porte di Roma. Una giovane donna come Viola. Una giovane donna che, come Viola, si è dovuta sottoporre a visita medica. Ma con esiti ben diversi.
Ecco come l’ha raccontata a Gaynews:
La mattina di mercoledì 14 non sono stata bene. Sono finita al pronto soccorso. Cosa, questa, che, nel rifletterci ora, mi appare solo particolare. Mentre il medico mi visitava, mi ha chiesto se poteva esserci possibilità di una gravidanza. Molto spontaneamente, quasi ridendo, data la situazione, gli ho risposto di no. Lui mi ha sorriso e mi ha chiesto: Come mai tutta questa convinzione? E io, molto serenamente: Perché sono lesbica. Mi ha sorriso di nuovo e mi fa: Anche le lesbiche possono essere incinta. E io, di rimando: Sì, ma lo saprei dato che non è tanto semplice. Lui allora ha commentato con un semplice: Purtroppo.
Quando mi ha consegnato la cartella clinica, senza neanche guardarmi in faccia e continuando a scrivere sul pc, mi fa: Lo sai che sei la prima persona che non si è fatta problemi nel dirmelo? Grazie, davvero. Complimenti, sei in gamba. In bocca al lupo per tutto a te e alla tua compagna.
Mi sono sentita così tremendamente orgogliosa di me e soprattutto del medico che avevo davanti. Sono orgogliosa degli uomini e delle donne che, come me, non trovano stranezze e diversità nell’amore.
Poi, a casa, ho letto prima della storia del 13enne di Scafati. Poi quella di Viola. Posso solo immaginare il trauma subito per quella visita ginecologica. Per la violenza usatale da quel medico. La mia è stata fortunatamente un’esperienza diversa grazie a un medico, di cui non dimenticherò mai il sorriso e le poche ma quanto importanti parole.
Le dichiarazioni di Valentina sono state così commentate dalla senatrice Monica Cirinnà: «Conosco Valentina come una donna sincera, forte, determinata e tale si è dimostrata anche durante la visita medica al pronto soccorso.
Quello che, dato lo stato di salute, poteva essere un episodio non piacevole si è rivelato un momento positivamente significativo per lei. La soddisfazione di essere in ogni circostanza sé stessa, di vivere in maniera pienamente risolta, di sapere d’amare al pari di altre senza differenze, perché l’amore è sempre tale al di là dell’orientamento sessuale, è emersa nel corso di quella visita. Grazie anche all’atteggiamento professionale e alla squisita sensibilità del medico, al quale va il mio plauso.
Un bell’esempio, e fortunatamente non sono pochi, nel mondo sanitario. Uno spaccato anche positivo di società italiana che, nonostante tutto, avanza nel cammino dell’altrui sentire, del sincero rispetto per tutti, della piena parità dei diritti».