Alfredo Toppino, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino, ha disposto il rinvio a giudizio per l’endoscopista e scrittrice di romanzi fantasy Silvana De Mari, imputata del reato di diffamazione continuata e aggravata contro il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. A sostenerne le parti in aula l’avvocato Michele Potè di Rete Lenford. Mauro Ronco, legale della medica d’origine casertana, aveva poco prima disquisito sul diritto di manifestare il proprio pensiero chiedendo perciò il non luogo a procedere nei riguardi della sua assistita.
Ma il gup ha disposto diversamente fissando l’udienza dibattimentale al 21 marzo 2019 presso il tribunale monocratico della Sezione terza penale. Raggiunto telefonicamente, l’avvocato Potè si è detto soddisfatto della decisione del magistrato aggiungendo però di essere rimasto un po’ sorpreso che il processo inizi a tale distanza di tempo. Un processo che verterà essenzialmente sulla figura e il pensiero di Mario Mieli in materia di pedofilia, coprofagia e necrofilia, sulla cui base Silvana De Mari pretende di «assumere che tutti gli iscritti provino simpatia per queste pratiche».
La notizia è stata così commentata a Gaynews da Sebastiano Secci, presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli: «Siamo soddisfatti del rinvio a giudizio e siamo sicuri che, anche nel corso del processo, verrà chiarito che la misura è colma.
Non si può diffamare impunemente la comunità Lgbt+ né, tantomeno, accusare la nostra storica associazione di inneggiare a pedofilia, necrofilia e coprofagia. Abbiamo reagito e continueremo a farlo».