Giornalista e direttrice di Sanniopage, Teresa Ferragamo è nota per i suoi articoli dai toni caustici nei riguardi della classe politica beneventana. Non meraviglia, perciò, che il 29 marzo ne abbia dedicato uno all’avvocata Nunzia De Girolamo.
Tanto più che l’ex parlamentare forzista, non rieletta il 4 marzo alla Camera dei deputati, ha continuato sui media a muovere accuse ai vertici del partito. Riprendendo così gli argomenti già sfoderati in campagna elettorale, quando i j’accuse erano stati soprattutto indirizzati a Carfagna e De Siano, responsabili, a suo dire, del declassamento da capolista nel collegio di Avellino-Benevento.
Trombata e incazzata, De Girolamo si reinventa una populista di risulta. Questo il titolo dell’articolo che Teresa Ferragamo ha dedicato, per l’appunto, all’ex ministra beneventana dell’Agricoltura. La quale, anziché controbattere nel merito, ha pensato bene di rispondere con toni minatori e sessisti: «Dottoressa Ferragamo – così nella mail resa pubblica su Sanniopage –, leggo che spesso, negli ultimi tempi, si diletta ad articolare retroscena sulla mia persona. Pur non condividendola, rispetto i Suoi pensieri, anche quelli di infondata matrice. Vorrei chederLe, se fosse possibile, di darmi spazio sul Suo giornale, sebbene poco seguito, poiché avrei anche io un pezzo sulla libertà di stampa e sull’informazione distorta.
Per correttezza le anticipo che verterà sul rapporto particolare fra una giornalista ed un noto politico, dettagli che ho appreso da alcuni sms intercettati dalla magistratura e recapitati al mio studio da qualche gentile benefattore. Sono sicura che le piacerà molto. Nel frattempo le auguro buon lavoro».
Da sempre attento al tema del sessismo e delle discriminazioni nei riguardi delle donne, Gaynews ha perciò raggiunto la giornalista sannita per raccogliere, in merito all’accaduto, impressioni e valutazioni.
Direttrice Ferragamo, che cosa l’ha spinta, a quasi un mese dal voto, a scrivere di un’ex parlamentare quale Nunzia De Girolamo?
L’onorevole De Girolamo è stata parlamentare della Repubblica per due legislature. Un tempo molto lungo rispetto al quale, a mio avviso, è giusto e perfino opportuno esprimere un giudizio o un’opinione. Due giorni prima di scrivere di Nunzia De Girolamo, ho pubblicato un articolo molto duro, inclemente direi, su Liberi e Uguali, rispetto al quale pure ci sono state reazioni aspre. Ma sempre entro i limiti del rispetto delle reciproche opinioni.
Lei ha utilizzato toni irriverenti e caustici. Sembrerebbe quasi un unicum nel panorama d’un giornalismo locale fin troppo prono nei riguardi della classe politica…
Chi mi segue sa che il mio è uno stile caustico e irriverente, dissacrante con il potere. Non so se il giornalismo locale è prono, sicuramente dimostra, troppo spesso, poco coraggio. È come se talvolta abdicasse al suo ruolo, che non è solo di informazione, ma anche di formazione di un’opinione pubblica consapevole. Purtroppo, in una provincia in cui tutti conoscono tutti, in cui il giornalista e il politico si incontrano al bar anche più volte al giorno, è complicato fare un giornalismo intransigente, che faccia le pulci al potere, che dica pane al pane.
Con Sanniopage, da poco più di un anno, sto provando a uscire dalla gabbia di un giornalismo accomodante, allineato, filogovernativo e, in alcuni casi, mediocre. Lo faccio “senza padrini e senza padroni” per usare la celebre massima di Montanelli, e non nego di sentirmi spesso sola e isolata. Ma è un prezzo che uno mette in conto. Sono, infatti, convinta che, oggi più di ieri, con la perdita di credibilità della politica, i giornalisti non debbano più solo limitarsi a raccontare il mondo, ma debbano provare a cambiarlo con la forza invincibile delle loro convinzioni.
La risposta dell’avvocata De Girolamo ha suscitato in non pochi sconcerto. Qual è stata la sua prima reazione?
Quando ho letto la mail privata di Nunzia De Girolamo non ho avuto alcuna esitazione: andava pubblicata. Se le avessi risposto solo privatamente, sarei apparsa intimorita da quella malcelata minaccia. E così ho pubblicato la sua mail e la mia risposta. Una politica non può permettersi di utilizzare certi metodi con chicchessia, meno che mai con una giornalista. Quando accade, va pubblicamente inchiodato alle sue responsabilità.
Toni minatori e parole allusive suonano come sessiste e conculcatrici della libertà d’informazione. Da giornalista che cosa ne pensa?
Penso che in questo Paese, nonostante le apparenze, le donne abbiano compiuto passi indietro nel contrasto ad atteggiamenti sessisti che, spesso, sono trasversali e non conoscono genere. La libertà di opinione non si tocca: è un valore costituzionale. E una donna, che è stata parlamentare in due legislature, dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro. Considero di inaudita gravità la reazione di De Girolamo: provare a mettere il bavaglio a una giornalista minacciando di pubblicare conversazioni private, peraltro non si capisce bene di quale natura, è un metodo fascista o di stampo camorristico, scelga lei.
Nella sua mail di risposta ha fatto riferimento all’offesa che nella sua persona è arrecata a ogni donna. Può spiegarne il senso?
Nunzia De Girolamo nella sua mail parla di un “ rapporto particolare tra una giornalista e un noto politico”. Non chiarisce la natura del rapporto tra i due, non dice chi sia la giornalista o il politico. Allude, lascia aperti spazi per fraintendimenti e per pettegolezzi pruriginosi da bar dello sport. E questo personalmente non lo consento a nessuno: ne vale la mia dignità di donna, madre e professionista.
Se il mio articolo fosse stato scritto da un uomo, sono sicura che De Girolamo non avrebbe utilizzato questi “argomenti”. Le sue allusioni sono figlie di un pregiudizio sessista. Quello per cui una donna con un ruolo nella società debba necessariamente essere legata a un uomo potente che ne muove i fili. È la negazione del pensiero di una donna libera, indipendente e autonoma.
Sta ricevendo tanti attestati di solidarietà, tra cui è da segnalare quello del consigliere comunale pentastellato Nicola Sguera. Ne ha ricevuto da parte del sindaco Mastella e della senatrice Lonardo?
Nicola Sguera è stato il primo a cogliere la gravità di quello che stava accadendo e apprezzo molto chi sa tenere alta l’asticella dell’indignazione. Per questo motivo, sento di doverlo ringraziare.
Ho ricevuto la telefonata della senatrice Lonardo, con la quale non ho mai scambiato una parola nella mia vita e con la quale non sono stata di certo generosa in alcuni miei articoli. Ma, da donna intelligente, ha compreso subito che ci sono battaglie che sono comuni e sulle quali le donne dovrebbero ritrovarsi unite; purtroppo, però, questo non sempre accade. Ho accolto positivamente il gesto di attenzione della senatrice Lonardo, che ha voluto censurare la reazione arrogante e prevaricatrice di Nunzia De Girolamo. Anzi, mi lasci dire che su questa questione è stato doloroso verificare come del tutto assenti siano le donne di sinistra, che storicamente su certi temi sono state più vigili.
Ma forse davvero non è più il tempo di dare nulla per scontato in politica e nella società. I cambiamenti, anche delle categorie e dei posizionamenti tradizionali, ci stanno investendo con una velocità tale da renderli impercettibili durante la corsa: è come se ormai non potessimo fare altro che subirne solo gli effetti. Silente, poi, è stato tutto il Pd, ormai quasi vittima della sua irrilevanza. Mentre ho ricevuto attestati di stima, con conseguenti prese di distanza da De Girolamo, anche da esponenti di Forza Italia.
De Girolamo ha accennato a intercettazioni di cui è in possesso. Giustamente si è chiesto da qualcuno che la Procura della Repubblica indaghi. Che cosa ne pensa?
Nunzia De Girolamo dice di essere in possesso di “sms intercettati dalla magistratura”, di cui è venuta a conoscenza tramite un “generoso benefattore”, che di certo non può essere un avvocato, visto che gli avvocati, per professione, non sono né “benefattori” né “generosi”. Dovrebbe dirci da quale inchiesta provengono quelle intercettazioni e che rilevanza penale hanno (perché le intercettazioni che non hanno rilevanza penale andrebbero distrutte) e perché questo “generoso benefattore” le avrebbe consegnate a lei, per farne cosa, per farle diventare strumento di minacce?
Insomma, come ha scritto Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento (associazione contro il malaffare molto attiva in provincia di Benevento), credo che ci potrebbero essere gli estremi per un’indagine della Procura su queste dichiarazioni di Nunzia De Girolamo. Io sicuramente sporgerò denuncia per minaccia e violenza privata. Bisogna essere severi nel censurare questi metodi soprattutto se vengono utilizzati da un parlamentare. Inoltre, la Procura non può consentire un uso intimidatorio di intercettazioni frutto di un’inchiesta.
In questo caso, De Girolamo minaccia di usarle per chiudere la bocca a una giornalista. Ma chi ci dice che non potrebbe usarle per inquinare la vita democratica o un’azione amministrativa? Insomma, ad essere sotto attacco potrebbero essere l’intero sistema democratico, la politica e le istituzioni. Secondo me, è proprio questo il punto di rilevanza pubblica di questa incresciosa vicenda.
Per concludere: questa legislatura è contrassegnata da una forte presenza femminile. Qual è il suo parere in merito anche alla luce dell’affaire De Girolamo?
La rafforzata presenza femminile in Parlamento è un’ottima notizia. Sono convinta da sempre che le donne posseggano un’innata forza riformatrice e che per questo siano in grado di migliorare la politica e la società. Non sarà una Nunzia De Girolamo a smontare questa mia convinzione. Oltre che giornalista, sono madre di tre bambine: la mia è una famiglia di donne, la mia tavola a mezzogiorno è un piccolo parlamento dove ciascuna rappresenta un punto di vista.
Ovviamente, va anche detto che, ora più che mai, abbiamo bisogno di donne libere e capaci, in tutti gli ambiti della società, e, quindi, anche in politica. Spero che la stagione della cooptazione femminile sia alle nostre spalle.