La questione del patrocinio al Dolomiti Pride continua a essere al centro di polemiche ma non senza colpi di scena.
A fronte della mancata concessione da parte della Provincia autonoma di Trento, il cui presidente Ugo Rossi ha liquidato la marcia dell’orgoglio Lgbti quale manifestazione di mero esibizionismo e folclore, hanno assunto posizione opposta la Città di Bolzano e, ieri, la Provincia autonoma di Bolzano e Alto Adige.
I due patrocini sono stati annunciati sulla pagina Fb del Coordinamento organizzatore.
Il primo con le parole C’è chi ha scelto di non esserci, e chi invece ha voluto esserci con orgoglio. Il secondo col seguente post: Le istituzioni che condividono principi di libertà, uguaglianza e inclusione ci sono e lo rivendicano con orgoglio! La Provincia di Bolzano patrocina il Dolomiti Pride, con gli auguri di successo per l’iniziativa dal presidente Arno Kompatscher.
Parole, in entrambi i casi, inequivocabilmente rivolte anche a Ugo Rossi che, annunciando un presunto no della Regione al patrocinio, aveva affermato di aver sentito in proposito proprio l’omologo altoatesino.
Ma Kompatscher, per quanto riguarda la provincia di sua competenza, ha dato prova di pensare diversamente da Rossi. «Gentili signore ed egregi signori – ha infatti scritto al Coordinamento organizzatore – in riferimento alla vostra richiesta di patrocinio per la manifestazione ‘Dolomiti Pride’, in programma per il 9 giugno 2018, comunichiamo che il patrocinio è stato concesso. Vi auguriamo una manifestazione di successo. Cordiali saluti».
E così il presidente di centrosinistra Ugo Rossi, attaccato duramente da parlamentari del Pd quali Monica Cirinnà e Ivan Scalfarotto, si ritrova a incassare solidarietà e sostegno da esponenti del centrodestra. Anche da parte del leader di Forza Nuova Roberto Fiore, per il quale la decisione del presidente della Provincia di Trento «è un primo passo in direzione di un ritorno delle istituzioni alla sanità mentale».
Provincia di #Trento, #ArciGay parla di #omofobia istituzionalizzata. Per noi è un primo passo in direzione di un ritorno delle istituzioni alla sanità mentale. Perché si dovrebbe concedere il patrocinio a una parata volgare ed esibizionistica quando al carnevale mancano 11 mesi?
— Roberto Fiore (@RobertoFioreFN) 3 aprile 2018