Tutti assolti con formula piena perché il fatto non costituisce reato. Questa la sentenza emessa, giovedì 5 aprile, dal giudice monocratico del Tribunale di Ravenna nei c onfronti di sette attivisti di Forza Nuova imputati di aver organizzato una manifestazione non autorizzata nel capoluogo romagnolo.
I fatti risalgono all’11 ottobre 2015 quando quattro forzanoviste srotolarono nella centrale Piazza del Popolo uno striscione recante la scritta La natura ce l’ha insegnato: un bimbo da 2 gay non è mai nato. Un chiaro segno di protesta al corteo – questo sì autorizzato dal Comune di Ravenna – del movimento Over the rainbow in occasione del Coming Out Day.
A quel punto una sessantina di manifestanti si erano avvicinati ai militanti di Fn intimando loro di andare via. E tra i due gruppi, in un crescendo di tensione, si era interposta la polizia, dalla cui relazione era poi scaturito un decreto penale di condanna per sette forzanovisti.
Gli accusati, difesi dagli avvocati Mario Giancaspro di Perugia e Carlo Benini di Ravenna, avevano presentato opposizione perché, come spiegato da Benini, l’apposita legge sulla pubblica sicurezza, il Tulps, all’articolo 18 precisa che non è punibile chi, obbedendo all’ordine dell’autorità, si ritira da una manifestazione non autorizzata. Come di fatto accadde.
Visibile soddisfazione per la sentenza di assoluzione hanno espresso sui social Forza Nuova Romagna e Forza Nuova Ravenna con un apposito post.
E proprio oggi sempre sulla pagina Fb i forzanovisti ravennati hanno annunciato di essere nel comune di Russi con un banchetto di “controinformazione sui temi di Ius Soli, Famiglia ed adozioni gay”.
Contrarietà e amarezza in seguito alla sentenza del tribunale di Ravenna ha invece espresso il gruppo Over the rainbow sulla sua pagina Facebook: «Una vergogna nera, che per fortuna non cancella i diritti che abbiamo ottenuto. Infanga solo la civiltà».