Martedì 17 Aprile, presso la Casina Pompeiana di Napoli, la Rvm Entertainment ha presentato in anteprima nazionale il cortometraggio Una semplice verità, scritto e diretto da Cinzia Mirabella e sostenuto moralmente dal Comitato Arcigay di Napoli.
Il cortometraggio mette in luce la grave problematica dell’omofobia all’interno delle mura domestiche.
La storia si svolge sull’isola d’Ischia, dove un uomo è invitato a presentarsi al distretto di Polizia per essere ascoltato come persona informata dei fatti in seguito a una denuncia a suo carico. A denunciarlo è la figlia, interpretata da Giulia Montanarini, vera e propria icona glamour dell’intrattenimento televisivo, che per la prima volta si misura con un ruolo drammatico, quello di una donna di 35 anni, picchiata dai familiari perché dichiaratasi lesbica.
Il ruolo del commissario di polizia è, invece, interpretato da Cinzia Mirabella, attrice brillante di cinema e teatro a cui, nel gioco dei silenzi e delle rivelazioni, è affidato il colpo di scena finale del film.
Nel cast del cortometraggio bisogna ricordare anche la presenza di Pietro De Silva, attore cinematografico che tutti ricordiamo per film come La vita è bella, L’ora di religione, Anche libero va bene e Giovanni Allocca, attore di teatro, cinema e televisione che ha preso parte anche alla fortunatissima serie televisiva Gomorra.
La direzione della fotografia è stata affidata a un grande maestro del settore, Antonio Grambone, mentre la canzone che accompagna il cortometraggio, con un motivo struggente e intenso come un mantra, è Manname l’ammore, interpretata dalla carismatica Gabriella Rinaldi.
Durante la presentazione è intervenuto il cast del film, il produttore del progetto Gaetano Agliata con la costumista Nancy D’Anna, il responsabile casting Andrea Axel Nobile, il truccatore Antonio Riccardo, il presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino e Daniela Lourdes Falanga, responsabile alle politiche transessuali di Arcigay Napoli.
Parliamo con Giulia Montanarini, subito dopo la kermesse napoletana.
Giulia, in primis, raccontaci come è stato lavorare nella realizzazione di questo cortometraggio.
Per me è stata un’esperienza molto importante perché per la prima volta non compaio nel ruolo consueto della soubrette. Cinzia Mirabella mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con un ruolo intenso, forte e tormentato. Mi ha seguito con grande attenzione e ha fatto uscire queste altre note dalla mia personalità, ha tirato fuori dei sentimenti che non conoscevo. E io sono molto contenta perché il personaggio credo sia molto credibile e mi sembra sia piaciuto molto.
Giulia cosa ti aspetti in termini di riscontro dal pubblico e dalla stampa?
Il pubblico è sovrano e spero che il pubblico rimanga sorpreso nel vedermi in questo ruolo inedito per me, il cinema, come la televisione, ha un ruolo fondamentale perché ha la possibilità di narrare ad un pubblico molto ampio storie che hanno un valore sociale e civile, storie che fanno riflettere su forme di violenze inaccettabili come quella spesso perpetrata contro le persone omosessuali e credo che Una semplice verità possa davvero aiutare a contrastare le discriminazioni contro la comunità Lgbti. Se avessi un figlio gay, sarei felice e vorrei che lui fosse felice.
Il pubblico Lgbti ti ha sempre amato molto…
E io ringrazio davvero tanto la comunità Lgbti per l’amore che mi ha sempre dimostrato. Non posso che dire grazie, grazie, grazie.