Con un comunicato ufficiale, pubblicato sul sito del Comune di Bologna, è stato reso noto che il sindaco Virgino Merola «ha firmato l’atto di nascita di un bimbo nato a Bologna nei giorni scorsi all’interno di una coppia omogenitoriale. Il Sindaco ha sottoscritto nell’atto di nascita il riconoscimento da parte della madre biologica e della co-genitrice.
“Sono sempre stato convinto che allargare i diritti serva per tutti – ha detto il Sindaco – per questo ho firmato questo atto di nascita come stanno facendo altri sindaci in Italia. Proprio perché, come sindaci, ci occupiamo della vita delle persone, ci è più chiara l’urgenza di aumentare i diritti in presenza di un vuoto normativo”.
“Sono molto orgogliosa di essere assessora per i diritti Lgbtqi nella giunta di un sindaco che non si tira mai indietro di fronte alle scelte di civiltà – ha aggiunto l’assessora Susanna Zaccaria – così si tutelano davvero i diritti delle persone».
Su Fb il sindaco ha poi scritto intorno alle 16:25: «Oggi ho firmato l’atto di nascita di un bimbo con due mamme. Assieme all’assessora Susanna Zaccaria condividiamo l’idea che allargare i diritti sia utile per tutti. Altri sindaci, a partire da Chiara Appendino, hanno fatto la stessa cosa e personalmente spero che il numero aumenti».
Gli ha fatto subito eco l’assessora alle Pari Opportunità e ai Diritti Lgbt Susanna Zaccaria. «Anche oggi un’esperienza molto emozionante – si legge nell’ultimo post comparso sulla sua pagina Fb -. È un privilegio essere presente in occasioni come questa e assistere a eventi così felici per la vita delle persone».
Viva soddisfazione ha espresso Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, che ha scritto a sua volta su Facebook: «La scelta del sindaco di Bologna, che ringraziamo, di seguire la strada tracciata da Torino è una ulteriore dimostrazione del fatto che quella di Chiara Appendino non era una forzatura, ma una scelta dovuta sulla base di una corretta interpretazione delle leggi e delle sentenze in materia.
Ora siamo impegnati, con i nostri soci, perché altri Comuni ancora si aggiungano. Bologna e Torino sono gli unici Comuni, al momento, che hanno emesso certificati di nascita con due madri per bimbi nati in Italia».