Giù la maschera ed Educare le differenze per combattere l’odio. Questi gli slogan nonché i nomi dei rispettivi comitati promotori del Bergamo Pride.
«Un invito – come si legge sul sito ufficiale – a spogliare le maschere dietro cui ci nascondiamo per vivere finalmente in modo libero e consapevole le nostre vite e i nostri affetti ed educare i cittadini alle differenze per combattere l’odio».
E così, dopo giorni di polemica per l’annuncio di un’adorazione riparatrice indetta dal Comitato del Popolo della Famiglia di Seriate presso il locale convento cappuccino ma successivamente annullata per intervento ufficioso del vescovo, la prima marcia orobica dell’orgoglio Lgbti è partita da Piazzale Malpensata alle 15:00 per concludersi in Piazza Matteotti.
Caratterizzato da una forte presenza giovanile, il Bergamo Pride ha visto una significativa partecipazione di associazioni a partire da Arcigay e Rete Lenford.
La prima nella persona, soprattutto, del presidente del locale comitato Marco Arlati. La seconda, invece, – che proprio nel capoluogo lombardo ha la sua sede ufficiale – rappresentata dalla presidente Maria Grazia Sangalli, dal segretario del comitato scientifico Stefano Chinotti nonché da socie e soci.
Tra quanti hanno inviato loro messaggio d’adesione al primo Pride di Bergamo anche Costantino della Gherardesca.
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