Tra i più vivaci comitati d’Arcigay e più fattivamente attenti all’esigenze dei migranti, Gioconda di Reggio Emilia ha da due giorni una nuova sede di 100 m². Avvenuta nel pomeriggio del 3 giugno presso i locali del Circolo Gardenia, l’inaugurazione ha visto la presenza del sindaco Luca Vecchi, della consigliera regionale Pd Claudia Mori, del presidente nazionale d’Arcigay Flavio Romani, del direttore di Gaynews Franco Grillini, dell’ex presidente d’Arcigay Reggio Emilia Fabiana Montanari.
200 le persone partecipanti alla cerimonia d’apertura, nel corso della quale la senatrice Monica Cirinnà, socia del circolo Gioconda, ha rivolto un saluto in diretta telefonica. Allestita, per l’occasione, una mostra storico-documentaria sui 22 anni d’attività del comitato reggiano.
Il presidente Alberto Nicolini ha così commentato ai nostri microfoni l’inaugurazione della nuova sede nel capoluogo emiliano, che si è candidato a ospitare il prossimo Congresso nazionale elettivo della storica associazione Lgbti.
«Ora Arcigay a Reggio Emilia – ha dichiarato – ha una sede di 100 metri quadri, ad uso esclusivo. Finalmente potremo tenere aperto più ore, ospitare eventi e formazioni, offrire rifugio alle persone Lgbti e non solo. Lo abbiamo detto, che saremo rifugio in questi anni bui, e lo saremo concretamente in una casa accogliente per famiglie, studenti, migranti, persone sieropositive, giovani, trans, donne vittime di tratta e la brava gente che crede nei diritti civili: la nostra casa è la loro casa.
La mostra storica rappresenta da dove veniamo, come abbiamo lottato, e dove vogliamo andare. Se siamo qui è grazie a chi a Reggio, nel 1996, aveva il coraggio di uscire dal buio, venire allo scoperto, parlare chiaro.
Ecco, vogliamo un’Arcigay che parli chiaro, che incida nelle vite, che non creda che l’azione politica si faccia con dichiarazioni sobrie e chiacchiere nei corridoi dei partiti. Per questo candidiamo ufficialmente Reggio Emilia, città del tricolore e della prima unione civile, a sede del XVI° congresso nazionale di Arcigay a novembre.
Sarà una bella festa, perché siamo persone favolose: mai più nascoste, mai più spaventate, mai più inesistenti, sempre a viso alto».
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