L’aveva annunciato la scorsa settimana e oggi ha concretato la sua promessa. A Palazzo Vecchio il sindaco di Firenze Dario Nardella ha proceduto, nel pomeriggio, alla firma degli atti relativi al riconoscimento del secondo genitore di bambini nati in una famiglia ‘arcobaleno’, cioè formata da due persone dello stesso sesso.
Si tratta di quattro iscrizioni anagrafiche di bimbi nati in Italia e registrati quali figli di due mamme e della trascrizione d’un atto di nascita estero di un bambino quale figlio di due papà sulla base di una sentenza della Corte superiore di giustizia di Toronto.
«Questo è un tema reale – ha sottolineato il sindaco Nardella durante l’incontro con le famiglie, che si è svolto alla presenza dell’assessora alle Pari opportunità Sara Funaro e dell’assessore all’Anagrafe Federico Gianassi – sul quale la legge italiana non ha dato ancora strumenti certi su come intervenire. Il sindaco può assumersi responsabilità senza violare la legge ma cercando di coniugare il rispetto delle norme con i diritti di questi bambini.
Ho fatto di tutto per rimanere nei confini della legge ma allo stesso tempo per dare loro la possibilità di vivere come tutti gli altri bambini, all’interno della loro famiglia. Guardiamo a questi piccoli con comprensione, affetto e senso di responsabilità. Questi sono atti che non si fanno per una battaglia politica ma riguardano temi delicati e profondi che mi auguro la legge possa disciplinare presto, così da consentire a noi sindaci di muoverci con più tranquillità».
Plauso è stato espresso da Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, che, presente a Torino a un incontro ufficiale con la sindaca Chiara Appendino, ha detto: «Ringraziamo il sindaco e l’amministrazione per questo importante atto che dà pieno riconoscimento alle nostre famiglie, nel rispetto della legge italian e nel solco di sentenze e decisioni analoghe di altri Comuni che già hanno messo in chiaro come il principio guida da seguire sia l’interesse dei minori.
Lo Stato, grazie al sindaco, ora riconosce quello che i nostri figli e la società già sanno: le famiglie arcobaleno nel nostro Paese esistono e vanno tutelate». Non si contano oramai più i sindaci che stanno riconoscendo i bimbi arcobaleno.
Ieri è stata la volta di Francavilla a Mare e nuovamente a Bologna.