Marco Gaucho Filippi (MGF) si definisce “un guitto del segno e della parola”. Scrive racconti, poesie, canzoni e disegna vignette. Tra le sue importanti collaborazioni ricordiamo quelle con La Rinascita della Sinistra, L’Undici e Left
Oggi è autore e curatore del blog Riso avaro su L’Espresso online e, con la rubrica Satira sospesa, è il vignettista del quotidiano Metropolis, sulle cui pagine tratteggia la realtà nazionale con un occhio particolarmente attento a quella campana.
Marco Gaucho Filippi è l’autore del Vesuvio Rainbow, campeggiante sui manifesti che, realizzati graficamente da Luciano Correale con un inserimento fotografico di Marco Tancredi, saranno presto affissi in Campania per ricordare l’appuntamento del prossimo Mediterranean Pride of Naples (14 luglio).
Interessante l’hashtag, quanto mai attuale, con cui MGF ha accompagnato il suo Vesuvio Lgbti: #amalicolfuoco, che riprende e ribalta gli auguri leghisti ai napoletani (fatti propri in passato anche dal ministro dell’Interno Matteo Salvini) Vesuvio, lavali col fuoco.
Raggiungiamo telefonicamente Marco Gaucho Filippi proprio a pochi giorni dal lancio della sua immagine.
Qual è il significato dell’immagine che hai pensato per il Mediterranean Pride of Naples?
Il delegato cultura di Arcigay Napoli, a nome del comitato provinciale di Napoli, mi ha chiesto un’immagine identitaria, di forte impatto social, contenente vaghi riferimenti politici e un qualche accento provocatorio. Ho provato quindi a lavorare in questa direzione cercando di esaudire tutte le richieste dell’qssociazione.
Il Vesuvio identifica Napoli, fa parte della vita di tutti i napoletani, scenografia di un’intera città, punto di riferimento cardinale e morale di un intero popolo. Questo quindi il lato identitario.
Dal mio Vesuvio però, contrariamente a quanto spera il resto d’Italia (ed è questo il risvolto politico/provocatorio) non fuoriesce lava, bensì un’eruzione di colori, quelli della Rainbow Flag e il bruttissimo e vergognoso insulto lavali col fuoco si trasforma nel bellissimo e sincero augurio amali col fuoco: quello della passione, della sessualità, della pace, dei diritti, dell’uguaglianza.
Secondo te, l’Italia oggi è un Paese sicuro per la comunità Lgbti o no?
Ti rispondo molto sinceramente e con una certa preoccupazione: no, non lo è! Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo un governo composto da politici improvvisati, cultori dell’odio, professionisti del niente. Gente che ragiona con la pancia, che agisce per fini di prestigio personale, ignorando il buonsenso e guardando al consenso.
In questo contesto da “ventennio 2.0”, tutto ciò che riguarda i diritti, i bisogni, le necessità di chi è minoranza, di chi si trova un passo indietro, rischia di passare in secondo piano, declassato a mera velleità, strumentalizzato e subordinato a esigenze di calcolo elettorale.
Per evitare ciò, ognuno di noi dovrà compiere lo sforzo fisico e mentale di uscire fuori dal proprio steccato ideologico, dal proprio sentiero di vita, dalla propria quotidianità e trovare il coraggio di difendere il prossimo, anche se la battaglia da compiere non lo riguarda direttamente, anche se non ne trarrà alcun vantaggio. Perché un diritto va conquistato e difeso indipendentemente dalla scelta, libera e personale, di fruirne o meno. Deve appartenere a tutti, altrimenti ci troviamo di fronte a un privilegio.
Il 14 luglio, data del Pride di Napoli, ad esempio, proveremo a spiegarlo al ministro Fontana, degno rappresentante di una classe politica miope, arrogante, omofoba e razzista.