Il Teatro dell’Opera di Stato ungherese a Budapest ha annunciato la cancellazione di 15 repliche, tra luglio e agosto, del musical Billy Elliot, la cui première è fissata al 29 giugno.
Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry, la fortunata rappresentazione prodotta da Elton John su libretto di Lee Hall è da alcune settimane al centro di una campagna mediatica omofoba. Il 1° giugno, infatti, il quotidiano filo-orbaniano Magyar Idők ha definito il musical quale mezzo di «propagazione dell’omosessualità. Essa non può essere un obiettivo nazionale quando la popolazione invecchia e diminuisce mentre il nostro Paese è minacciato da un’invasione». Attacchi sono stati poi rivolti alla produzione e agli organizzatori della stagione magiara, colpevoli di voler «convertire all’omosessualità» i giovani spettatori.
In una lettera, pubblicata sul sito ungherese 444, il direttore dell’Opera Szilveszter Ókovács ha scritto: «Come sapete, la campagna negativa delle ultime settimane contro la produzione di Billy Elliot ha causato un forte calo delle vendite di biglietti. Per questo annulliamo 15 spettacoli in linea con la decisione del nostro management». Secondo lo stesso quotidiano online l’annullamento delle date sarebbe chiaramente motivato da pressioni politiche, dato che le vendite dei biglietti per le altre date vanno benissimo.
Negli ultimi giorni anche l’Accademia ungherese delle scienze è finita nel mirino di una campagna stampa omofoba. Il settimanale conservatore d’orientamento cristiano Figyelő ha pubblicato una lista di accademici che lavorerebbero «per i diritti dei gay e per la scienza di genere».