Mare, Umanità, Resistenza. Fedele al suo motto programmatico è stato tutto questo il Catania Pride che, partito alle 18:00 da Piazza Cavour e snodatatosi lungo l’elegante Via Etnea, si è da poco concluso davanti al Teatro Massimo.
Una marea arcobaleno, composta da 10.000 persone, si è infatti riversata lungo le strade della città siciliana per ribadire non solo il proprio orgoglio Lgbti ma la ferma opposizione a ogni forma di discriminazione, razzismo, insensibilità verso i migranti.
Una rivoluzione gentile – per usare le storiche parole di Franco Grillini – contro i fascismi e le prese di posizione di chi brandisce rosari e poi inneggia alla chiusura dei porti, al censimento dei rom, alle “famiglie tradizionali”.
Differentemente da quanto successo al Siracusa Pride del 16 giugno, la Digos non ha applicato alcun intervento censorio nei riguardi di manifesti antisalviniani. Anzi è stato portato in parata lo striscione con la scritta X sempre in lotta contro Salvini, l’omofobia e tutti i confini che, proprio a Siracusa, era stato rimosso per intervento delle forze dell’ordine.
Ma quello di Catania è stato anche un Pride all’insegna della memoria, volto a ricordare un pioniere del movimento Lgbti quale Dick Leitsch che, morto nella notte a New York, è stato definito dal consigliere nazionale d’Arcigay Giovanni Caloggero «patrimonio della nostra storia gay, lesbica e transessuale».
Ed è soprattutto all’impegno di Giovanni Caloggero che si deve il felice esito della marcia catanese dell’orgoglio Lgbti che, quest’anno, è stata gemellata con quella di Siracusa. A sfilare in testa al corteo, insieme coi rappresentanti di altre associazioni, il portavoce dei due Pride Armando Caravini.
Tante le delegazioni presenti, tra cui quelle di Amnesty International e Cgil. Tra i partecipanti anche il sindaco uscente Enzo Bianco.
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