Esposti a raffica alla Corte dei Conti per contestare a oltre cento enti locali e regionali, che hanno concesso quest’anno il patrocinio ai 28 Pride italiani, l’illecito di danno erariale.
Presentati alle dodici procure territoriali di Campania, Lombardia, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana, Sicilia, Veneto, Sardegna, Liguria, Trento e Bolzano, gli esposti chiamano in causa le Regioni Lazio, Campania, Piemonte, Toscana, Umbria e molti Comuni importanti, tra cui Roma, Firenze, Napoli, Catania, Cagliari, Torino, Milano.
Promotore dell’iniziativa Filippo Fiani, coordinatore dell’associazione Difesa dei valori, che ne ha parlato oggi in conferenza stampa alla Camera dei deputati col senatore leghista Simone Pillon e il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, già noto per i suoi attacchi al Toscana Pride.
«Decine di comuni a guida Pd, centrosinistra e Movimento 5 Stelle patrocinano e sostengono manifestazioni che promuovono la poligamia e la pratica barbara dell’utero in affitto – ha detto Donzelli -: è surreale e indecoroso associare il nome di istituzioni a pratiche raccapriccianti vietate dalla Costituzione italiana. Sosteniamo l’iniziativa dei promotori perché crediamo che non sia pensabile sprecare risorse per iniziative contro la legge.
Non possiamo accettare che una parte politica utilizzi le risorse pubbliche per diffondere pratiche raccapriccianti e diseducative. Chiediamo che la magistratura contabile intervenga per recuperare le risorse dai responsabili di scelte assurde».
Alla conferenza stampa erano presenti Jacopo Coghe (presidente Generazione Famiglia), Giusy D’Amico (Presidente Non si tocca la famiglia), Maria Rachele Ruiu (Comitato Difendiamo i Nostri Figli) e Filippo Savarese, che ne ha parlato in termini panegiristici su Facebook.
A illustrare i dettagli degli esposti l’avvocato Francesco Vannicelli.
Ma, come già successo con gli esposti presentati a cinque procure della Repubblica contro i “sindaci arcobaleno”, anche in questo caso sono apparse sin da subito le criticità d’una tale iniziativa che, al di là della chiara matrice ideologico-politica, è stata condotta senza alcuna contezza della tematica affrontata.
Contattati da Gaynews, gli organizzatori di alcuni dei maggiori Pride di quest’anno (Roma, Pompei, Milano, Siena) hanno dichiarato di trovare tali esposti al limite della farsa dal momento che i patrocini concessi sono stati di tipo meramente morale e quindi senza alcuna erogazione di sorta.
Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità per il Comune di Torino, ha invece affermato: «Sono anni che viene concesso il patrocinio morale al Torino Pride e rivendichiamo con orgoglio una tale scelta.
Indipendemente da tale attestazione il Comune ha concesso quest’anno la somma di 2.000 euro a sostegno delle connesse manifestazioni di lotta alla discriminazione. Danno erariale? Staremo a vedere. Ma c’è veramente da ridere».