La rabbia di alcuni genitori. La polemica in consiglio comunale. L’imbarazzo del sindaco dem che scarica su terzi le responsabilità: «Una festa tipo gay pride per bambini di quell’età è difficilmente comprensibile».
Queste in sintesi le prime reazioni alle attività formative che le educatrici della Coop Dolce hanno fatto svolgere, il 6 luglio, ai bambini casalecchiesi della scuola d’infanzia Arcobaleno, del cui centro estivo hanno la gestione.
Attività che, ispirate al Bologna Pride dell’indomani, sono consistite nella realizzazione di disegni con cuori, scritte del tipo Viva l’amore, colori dell’arcobaleno. Quei colori di cui le educatrice hanno anche dipinto i visi dei bambini, immortalati in una foto apposta su un cartellone con tanto di didascalia Oggi ci siamo dipinti la faccia per festeggiare insieme il Gay Pride!!!.
Riportata oggi in prima pagina da Il Resto del Carlino con le dichiarazioni del sindaco di Casalecchio di Reno (Bo) Massimo Bosso, la notizia ha suscitato le forte critiche del deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare a Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e a Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia e della Disabilità, su un’iniziativa «inopportuna, strumentale e provocatoria».
Bignami ha quindi spiegato: «Il buon senso qui manca del tutto. Con un numero infinito di favole istruttive e attività che possono essere proposte ai bambini, la cooperativa non ha trovato di meglio da fare che dedicare un laboratorio al Gay Pride?
Una scelta grave e inopportuna che non ammette giustificazioni, soprattutto perché è noto che tali temi suscitano sempre polemiche visto che non trovano mai condivisione unanime.
La scelta dunque non solo appare frutto di leggerezza ma probabilmente è anche strumentale e provocatoria».
Ma critico si è mostrato anche il senatore centrista Pier Ferdinando Casini, eletto, il 4 marzo, all’uninominale di Bologna quale candidato della coalizione di centrosinistra. «Non credo – ha dichiarato – che i genitori mandino i bambini di Casalecchio di Reno in un campo estivo pensando che festeggeranno il Gay pride con iniziative del tutto strampalate e prive di qualsiasi presupposto pedagogico.
Qui non si tratta né di destra né di sinistra né del rispetto che tutti abbiamo per le diverse condizioni in cui ciascuno vive la propria sessualità. Qui si tratta di serietà e di buon senso. Siamo in presenza -di un infortunio grave degli educatori della cooperativa che gestisce il campo».
La polemica si è poi spostata sui social. A gridare allo scandalo soprattutto esponenti dell’area leghista e di associazioni a quella contigue come, ad esempio, Generazione Famiglia che, al solito, ha tirato in ballo il tema bergogliano della colonizzazione ideologica con riferimento alla gender theory.