Poco più di mille persone al Lazio Pride, che si è tenuto quest’anno nel municipio romano di Ostia all’insegna della lotta contro le mafie.
A organizzare la marcia dell’orgoglio Lgbti, che ha avuto come madrina Vladimir Luxuria, Arcigay Roma, ArciLesbica Roma, Gay Center, Azione Trans e Seicomesei.
Partita da Viale Ginnasi, la parata si è conclusa dopo le 20:00 in piazzale Magellano, dove si sono susseguiti i discorsi di rito.
Tra questi anche quello di Federica Angeli, la giornalista ostiense de La Repubblica che vive da cinque anni sotto scorta per le inchieste sui clan locali degli Spada, Tiassi, Facciani.
«Abbiamo una cosa in comune – ha dichiarato -: quella di essere vittime del silenzio e dell’invisibilità. Io nel mio lavoro ho sempre cercato di mettere in luce le violenze assurde di odio che toccano sia le vittime di mafia che di omofobia.
Il momento in cui ho deciso di uscire dalla paura è stata quella notte di 5 anni, da quando purtroppo vivo sotto scorta: è per amore dei nostri figli che dobbiamo denunciare».
Dall’isolamento si esce solo insieme! Per i diritti di tutti con #noi ! pic.twitter.com/Xn9iPXXauO
— Cobo (@cobotwitt) 14 luglio 2018
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