Discostandosi da visioni tradizionaliste e univoche della realtà familiare, la maggioranza dei giovani studenti italiani è favorevole a un pieno riconoscimento dei diritti per le coppie omosessuali anche in relazione alle adozioni.
A rivelarlo è il 6° Rapporto di ricerca che, realizzato dall’Osservatorio Generazione Proteo, reca il titolo I Cre-attivi. Diretto da Nicola Ferrigni, l’Osservatorio è stato istituito nel 2012 all’interno della Link Campus University di Roma e dal 2013 realizza una ricerca nazionale sull’universo giovanile che coinvolge migliaia di studenti di età compresa tra i 17 e i 20 anni, provenienti da differenti indirizzi scolastici e diverse regioni.
Secondo l’ultima indagine, realizzata su 20.000 studenti, quasi 1 giovane su 2 (43,5%) ritiene che le coppie omosessuali debbano avere gli stessi diritti di quelle eterosessuali, compresa l’adozione dei figli.
Quasi 1 su 3 (32,1%) appoggia, invece, il riconoscimento del ventaglio di tutele e garanzie previste per le coppie eterosessuali anche a quelle omosessuali a eccezione dell’adozione. Il 13% ha dichiarato di non sapere, essendogli la questione indifferente. Infine l’1,9% vorrebbe che le persone omosessuali possano sposarsi in chiesa al pari di un restante 1,9% che non ha dato risposta.
Bisogna inoltre rilevare come per il 33,4% degli intervistati discriminare significhi «non rispettare l’individuale orientamento sessuale».
«I dati – dichiara il direttore Nicola Ferrigni, che è anche docente di Sociologia generale e politica presso la Link Campus University – evidenziano come ci sia da parte dei più giovani una sensibile apertura verso un mondo che cambia, sempre più enfatizzata negli anni».
Erano infatti il 38,5% nel 2016 e il 42,1% nel 2017 i giovani intervistati a dichiararsi complessivamente ”abbastanza” e ”molto” d’accordo con il riconoscimento del diritto di adottare figli per le coppie dello stesso sesso.
«Si tratta di un segnale importante – prosegue Ferrigni – che proviene proprio da quel segmento della popolazione che rappresenta il futuro del nostro Paese e le cui opinioni impongono la necessità – soprattutto alle Istituzioni – di una profonda riflessione, tralasciando posizioni trancianti su una questione particolarmente complessa e delicata. La grande apertura mostrata dai giovani invita piuttosto a un dialogo costruttivo, magari proprio con il mondo giovanile e con quello della scuola, con l’obiettivo di esplorare insieme, senza cesure culturali, la direzione del cambiamento sociale».