Mano nella mano contro l’omofobia. Accogliendo quest’appello per protestare contro l’aggressione dell’11 agosto a danno d’una coppia gay, circa 600 persone si sono ritrovate ieri, alle ore 16:00, sotto il monumento di Vittorio Emanuele II in piazza Bra a Verona.
Non appena il corteo antiomofobico (ingrossatosi durante il percorso) si è mosso, si sono registrati momenti di tensione a seguito della reazione di alcuni turisti russi seduti ai tavolini di un caffè. I quali, capiti i motivi della manifestazione, si sono alzati in piedi con gesti d’evidente disapprovazione ma sono stati subito invitati da agenti della polizia a rimettersi seduti in silenzio.
Poco dopo alcuni giovani, successivamente identificati come appartenenti a CasaPound, hanno invece tentato di introdursi nel corteo. Ma i manifestanti, intonando slogan antifascisti, li hanno fatti allontanare.
La passeggiata mano nella mano contro l’omofobia è stata molto partecipata per essere la metà di agosto. All’arrivo in piazza dei Signori i presenti erano oltre il migliaio.
Organizzata dal collettivo Assemblea 17 Dicembre e dai principali organismi Lgbti veronesi, la manifestazione ha visto il fattivo supporto dell’intera galassia associativa de L’altra Verona, Non una di meno, l’Anpi e Antifascisti veronesi.
Presenti al completo, tranne il Movimento 5 Stelle, le delegazioni dei consiglieri comunali dell’opposizione con i capigruppo di Verona in Comune e del Pd. Del Partito Democratico anche il direttivo cittadino con il segretario Luigi Ugoli. C’erano inoltre rappresentanze di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.
Numerosi gli interventi in Piazza dei Signori, tra cui quello toccante di Angelo e Andrea, la coppia aggredita. Non sono mancati duri j’accuse al sindaco Federico Sboarina, la cui politica è stata definita “intollerante e oscurantista”.
È stata inoltre ribadita, da parte delle associazioni Lgbt scaligere insieme con Angelo e Andrea, la volontà d’approfondire la dinamica dell’accaduto chiedendo conto all’amministrazione del comportamento dei vigili urbani, accusati di ritardo e negligenza nell’intervenire al momento dell’aggressione.
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