L’Uefa ha assegnato l’#EqualGame inaugurale al calciatore della nazionale georgiana Guram K’ashia. Il premio – che verrà consegnato il 30 agosto a Montecarlo durante la cerimonia del sorteggio per la fase a gironi della Champions League – è «un riconoscimento a un calciatore che è stato un modello nella promozione di diversità, inclusione e accessibilità nel calcio europeo». K’ashia si è aggiudicato il premio per aver preso posizione pubblicamente nei confronti dell’uguaglianza.
Il 29 ottobre 2017 il 31enne difensore centrale, che all’epoca giocava nella Vitesse Arnhem, aveva indossato al braccio la fascia da capitano a tonalità arcobaleno nel corso della partita con la PSV Eindhoven. Un inequivocabile segno a sostegno delle persone Lgbti e parte della prosecuzione di una serie di iniziative organizzate in Olanda per il Coming Out Day.
Ma per questo gesto K’ashia era stato fortemente contestato in alcune zone della Georgia, dove i componenti del movimento di estrema destra Marcia Georgiana erano arrivati a manifestare a Tbilisi dinanzi alla sede della Federazione Calcio Georgiana per chiederne l’estromissione dalla nazionale.
K’ashia però non si è fatto intimidire e ha continuato a sottolineare il suo pieno sostegno a favore delle persone Lgbti.
«Sono onorato che la Uefa mi abbia scelto come vincitore del premio #EqualGame – ha dichiarato il calciatore, che attualmente gioca tra le file dei San Jose Earthquakes –. Credo nell’uguaglianza, indipendentemente da chi ami, chi credi o chi sei. Ringrazio il presidente della Uefa, Alexander Čeferin, per questo riconoscimento. Continuerò a difendere l’uguaglianza ovunque giocherò».
L’iniziativa per fare indossare ai capitani la fascia arcobaleno in Olanda è stata ideata dalla John Blankenstein Foundation, ovvero un’organizzazione dedicata alla memoria dell’ex arbitro olandese che ha come obiettivo l’accettazione delle persone Lgbti nel calcio, nella Federcalcio olandese (Knvb) e nel Consiglio dei Calciatori (Centrale Spelersraad, CSR).