Negli ultimi giorni l’attenzione di tante persone sarde è stata attirata da una lettera aperta pubblicata sui social da Maria Alexandra Tronci, che era stata rimproverata dalla proprietaria di un bar di Pirri (frazione di Cagliari) perché si scambiava gesti d’affetto con la sua compagna.
Le parole della donna sono in breve tempo rimbalzate al punto tale da interessare anche la stampa regionale L’Unione Sarda.
Contattiamo Maria Alexandra Tronci per sapere qualcosa in più su questa vicenda.
Maria Alexandra, cos’è accaduto di preciso?
Io e la mia compagna frequentavamo il Mondo Bar di Pirri da circa due mesi e infatti chi ci lavora conosceva bene i nostri gusti. Per esempio tutti sapevano che siamo vegane e noi non avevamo nessun problema con la clientela. Comunque io e la mia compagna abbiamo avuto sempre un comportamento tranquillo ed educato senza mai rinunciare ai nostri reciproci gesti d’affetto. Invece, martedì scorso, la proprietaria di Mondo Bar si è avvicinata al tavolino dove eravamo sedute e ci ha richiamato in maniera infastidita sostenendo che i nostri atteggiamenti non erano decorosi e aggiungendo la sua preoccupazione per i bambini che ci avessero visto. Io sono rimasta senza parole perché non avevamo mai avuto problemi in quel posto.
La mia compagna ha provato a risponderle, facendo notare che, se qualche bambino avesse visto, avrebbe osservato due persone che si vogliono bene. Comunque, io ho pagato il conto e, in maniera ironica ma cortese, ho fatto notare che non sarei mai più tornata in quel bar. Poi, una volta rientrata a casa, ho scritto la mia recensione sulla pagina di Mondo Bar, raccontando l’accaduto. Ho notato subito una grande partecipazione e una grande solidarietà verso di me. Però quelli del locale hanno bloccato la possibilità di scrivere commenti. Allora ho scritto una lettera aperta di riflessione su una pagina Facebook che si interessa di recensire Bar e baretti di Cagliari. In seguito, la mia lettera aperta è diventata virale e le testate locali se ne sono rese conto.
Come hai reagito a questo improvviso interessamento della stampa?
Pensa che non me ne ero neppure resa conto! In particolare mi ha dato molto fastidio che la giornalista de L’Unione Sarda, nel primo articolo dedicato dal giornale alla mia vicenda, abbia utilizzato un’immagine tratta dalla videocamera di sorveglianza a circuito chiuso, senza chiedermene l’autorizzazione. Credo proprio sia illegale.
Invece, il secondo articolo uscito sull’Unione Sarda mi è piaciuto molto perché i giornalisti che l’hanno curato hanno messo in evidenza la mia vita in maniera completa, raccontando chi sono, raccontando il mio impegno nel volontariato, poiché curo una colonia felina, raccontando che ho due figlie. Insomma, hanno fatto un lavoro corretto e puntuale.
Molti commenti negativi sono apparsi sotto l’intervista sul network locale YouTg. Come li hai vissuti?
I commenti negativi non mi hanno dato fastidio,:purtroppo ci sono. È triste vedere che alcuni sono anche di persone omosessuali. Ma io so che per portare avanti una lotta, un ideale, bisogna metterci la faccia e rischiare qualcosa. Poi, in questo periodo politico, Salvini ha rinforzato la solita solfa del “fatelo a casa vostra” e quindi molti commenti sono anche il frutto dell’ignoranza di chi non vuol sapere e non vuol conoscere.
La proprietaria del bar, provando a difendere la sua posizione, ha dichiarato che la criticità del vostro comportamento non era dovuto al fatto che eravate due donne ma all’eccesso di “passionalità” del vostro bacio. Cosa ti senti di rispondere alla proprietaria di Mondo Bar?
La signora ha avanzato una serie di scuse che non hanno senso. Ha detto che pensava fossimo turiste. Ha poi detto che sarebbe intervenuta quando le effusioni erano diventate eccessive. E rifiuta di essere definita omofoba. Secondo me è il classico caso in cui la toppa è peggio del buco! Insomma si arrampica sugli specchi in maniera intollerabile.
Ti era già capitato di imbatterti in situazioni simili nel passato? Credi che la Sardegna abbia un serio problema di omofobia sociale?
Non mi era mai capitato di imbattermi in situazioni del genere. Certamente la Sardegna, come tutte le regioni italiane, presenta delle serie criticità relativamente alle discriminazioni omofobiche. Però io considero la Sardegna ancora una terra felice, forse proprio perché non mi erano mai capitate cose del genere.
Cosa ti auguri accada in seguito alla tua denuncia?
Il mio intento era sottolineare che ridurre l’accaduto ad un banale rimprovero è sbagliato perché l’omofobia è una realtà. E far passare un gesto d’amore e tenerezza tra due persone per un atto indecoroso e oltraggioso risponde al medesimo meccanismo mentale per cui si collega omosessualità e pedofilia, omosessualità e pornografia e omosessualità e perversione.