Mohammad Reza Pahlavi, ultimo Shāh di Persia dal 16 settembre 1941 all’11 febbraio 1979, era omosessuale e “si concedeva” ad altri uomini.
A rivelarlo il generale Mohammad Reza Naqdi, responsabile culturale dei Pasdaran, sulla base di testimonianze di Gholam Reza Kianpour che, giustiziato l’8 maggio 1979, fu l’ultimo ministro della Giustizia prima della caduta della monarchia in Iran.
A lui Reza Naqdi ha attribuito la notizia di party privati, in cui lo Shāh avrebbe danzato in abiti femminili. Il componente dello Staff congiunto dei Guardiani della Rivoluzione islamica ha inoltre ricordato come Reza Pahlavi avesse accusato le prime due mogli, l’egiziana Fouziyeh e l’iraniana Soraya, di non potergli dare un erede e perciò ripudiate.
Il generale ha anche richiamato il dato della separazione della camera da letto dello Shāh da quella dell’ultima consorte, Farah Diba, nel Palazzo Bianco a Teheran.
Al momento non si registrano ancora commenti al riguardo da parte dei componenti della famiglia reale. Silenzio assoluto da parte dell’imperatrice Farah Diba e del figlio primogenito Ciro.