Con 47 voti favorevoli (nessuno contrario o astenuto) è stata rinviata in Commissione Affari istituzionali (II) del Consiglio regionale della Lombardia la discussione sulla cosiddetta mozione anti-gender che, presentata da Giacomo Basaglia Cosentino (Lista Fontana presidente), è finalizzata a impegnare la Giunta «ad attivarsi affinché nella modulistica regionale, ivi compresa quella relativa alle funzioni sanitarie e sociali, per definire i genitori, ovvero il padre e la madre, non siano utilizzati termini diversi da padre e madre».
La mozione si propone come ulteriore obiettivo la vigilanza da parte della stessa Giunta regionale «affinché gli enti culturali e di formazione, pubblici e privati, sussidiati da Regione Lombardia e le istituzioni scolastiche nel territorio regionale adottino lo stesso criterio per la propria modulistica».
Tali misure sarebbero per Basaglia Cosentino necessarie per arginare le conseguenze del genderismo, «ritenuto che scindere il dato biologico da quello psicologico non soltanto non è possibile ma rappresenta anche un pericolo concreto per il corretto sviluppo dei bambini, creando incertezze e confusioni, come sempre più studi e statistiche stanno dimostrando nei Paesi dove la “teoria gender” è stata applicata».
Il M5S ha abbandonato l’aula del Pirellone in segno di protesta dopo le parole del consigliere pentastellato Massimo De Rosa: «Riteniamo che questa discussione sia superflua. Forse queste sono pippe mentali di noi politici. Una madre magari ci chiede di non avere il turno la domenica in centro commerciale e non di occuparci del modulo che definisce un genitore».
Poco prima il proponente Basaglia Cosentino aveva spiegato che la mozione mira a «valorizzare la figura della mamma e del papà in contrasto con la teoria gender che sta dilagando. Un uomo si può svegliare al mattino dicendo che si sente donna: è assurdo, questo nel rispetto della libertà di tutti.
Abbiamo un problema molto serio, penso che questo abbia del surreale. Abbiamo deciso di inviare la mozione in Commissione II per approfondire meglio il tema».
Per Silvia Piani, assessora regionale alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, «il tema è sicuramente importante e credo vada maggiormente dettagliato. Siamo assolutamente disponibili come assessorato nella stesura di un testo condiviso. Quindi, sono favorevole al ritiro in commissione».