«Negli ultimi due anni le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono oggetto di violenze, molestie e discriminazioni, così come le associazioni che le difendono hanno subito arresti arbitrari».
Con queste parole Michelle Bachelet è oggi intervenuta sulla situazione di aperta violazione dei diritti umani in Tanzania e sul rinnovato clima di caccia alle streghe che, nella regione di Dar es Salaam, il governatore Paul Makonda ha instaurato nei confronti delle persone Lgbti.
L’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo ha ricordato al governo del Paese dell’Africa Sud-orientale come l’annunciato piano di «curare le persone omosessuali sia una pratica ritenuta dannosa, immorale e senza fondamento scientifico dal Comitato contro la tortura e l’Organizzazione mondiale della sanità».
Chiedendo, inoltre, una revisione delle leggi tanzaniane che criminalizzano le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso, Bachelet ha evidenziato la necessità di un impegno da parte di politici e religiosi nel «combattere il pregiudizio basato sull’orientamento sessuale e l’identità di genere».
Al monito dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite si è aggiunto quello proveniente da Bruxelles, dove è stato convocato per colloqui informativi l’Ambasciatore europeo in Tanzania Roland van de Geer, cui sabato il governo Magufuli aveva chiesto l’allontanamento come persona non gradita.
Dicendosi «rammaricata» per il peggioramento della situazione dei diritti umani e dello stato di diritto nel paese africano, l’Ue ha annunciato «un’ampia revisione delle sue relazioni con la Tanzania».
Ma sotto la pressione internazionali delle contestazioni già stamani il governo tanzaniano ha preso le distanze dalle dichiarazioni del governatore Makonda. In una nota il ministro degli Esteri Augustine Mahiga ha dichiarato: «La campagna è la visione personale del governatore Paul Makonda e non rappresenta la posizione del governo», aggiungendo che la Tanzania continuerà a rispettare le convenzioni internazionali sui diritti umani e «sostenere tutti i diritti umani previsti dalla Costituzione».