Tra agosto e settembre il sindaco di Reggio Emilia e quelli dei vicini Comuni di Castellarano e Scandiano hanno iscritto all’anagrafe quattro bambini, concepiti con tecniche di fecondazione eterologa, e registrati quali figli di tre coppie di mamme.
A renderlo oggi noto, in conferenza stampa, Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda Reggio Emilia. Presenti con lui l’avvocata Antonella Borghi, legale delle tre coppie, Elisa Dal Molin di Famiglie Arcobaleno, Luca Vecchi, Giorgio Zanni, Alessio Mammi, rispettivamente sindaci di Reggio Emilia, Castellarano, Scandiano.
«La primavera dei sindaci – così Nicolini – è sbocciata anche nella nostra provincia. Reggio Emilia, Castellarano e Scandiano sono le tre città dove, nell’estate appena trascorsa, i sindaci hanno effettuato altrettante registrazioni di tre mamme nei certificati di nascita dei loro figli e delle loro figlie. Siamo felicissimi di questo importante passo che porta a una tutela maggiore per figli delle famiglie arcobaleno, che fino ad oggi erano considerati bambini di serie B, e auguriamo alle famiglie tanta serenità e gioia».
A fargli eco Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, che ha affermato: «Ai sindaci Vecchi, Mammi e Zanni va il nostro ringraziamento anche perché, mai come oggi, c’è bisogno del sostegno di amministratori coraggiosi che sappiano anteporre i diritti di tutti i cittadini alle questioni di mero opportunismo politico.
Sono atti fondamentali, soprattutto perché ci auguriamo rappresentino l’inizio di un iter di legge che arrivi finalmente a sanare una situazione di disparità a oggi inconcepibile».
«Ci mettiamo anche a disposizione – continua Nicolini, che è fra l’altro candidato alla carica di Segretario nazionale di Arcigay – di tutti i sindaci della nostra provincia per incontrarci e portare informazioni, supporto su queste tematiche. Ad oggi i Comuni con il quale abbiamo intrapreso un dialogo sono quelli di Novellara, Correggio e, appunto, Reggio Emilia, Castellarano e Scandiano.
È questo il tipo di lavoro che Arcigay dovrebbe fare nelle città in cui le famiglie omogenitoriali faticano a trovare spazio e esitano a esporsi in prima persona. Da una parte, abbiamo deciso di metterci al servizio delle amministrazioni che intendevano compiere questo passo nella maniera più corretta possibile, con l’aiuto di esperti legali; dall’altra ci mettiamo a supporto di Famiglie Arcobaleno e di coloro che credono che il bene dei bambini venga prima di ogni altra considerazione».