A due giorni dall’aggressione subita a Vittoria (Rg) dal 20enne Francesco Tommasi il tema violenza continua a essere al centro dell’attenzione comune non solo nel piccolo centro del Ragusano ma in tutta la Sicilia Orientale.
È stato da poco annunciato, per la mezzanotte di sabato 22 dicembre, un flash-mob nella centrale piazza del Popolo di Vittoria. A organizzarlo la locale Associazione culturale Lisi, il cui dinamico vicepresidente Massimiliano Nicosia ha parlato a Gaynews della necessità di reagire a ogni forma di violenza «sia verso le persone Lgbti sia verso le donne sia verso componenti di altre etnie. Sembra che ci siamo assuefatti a una disumanità, che quotidianamente si manifesta ovunque e in differenti modi».
Sono già tante le sigle associative che stanno progressivamente aderendo alla manifestazione del 22.
E sull’aggressione a Francesco è anche intervenuto ai nostri microfoni Marco Igor Garofalo, presidente del comitato Arcigay Ragusa Arcobaleno degli Iblei, che ha dichiarato: «Pensavamo che certi episodi non potessero più ripetersi e, invece, quanto accaduto a Vittoria ci lascia molto amareggiato e ci convince della necessità di lavorare in maniera ancora più capillare non solo a Ragusa, ma in tutta la provincia, per contrastare l’odio omofobico e transfobico, l’esclusione e lo stigma».
«I fatti accaduti a Vittoria – prosegue Garofalo – sono sintomo che la civiltà di cui tanti parlano, è ancora lontana. Servono azioni decise, atte a migliorare il territorio. Ragusa è sempre stata terra di accoglienza e di inclusione».
«L’omofobia – continua il presidente di Arcigay Ragusa – non è un concetto astratto, è una brutta belva che molti pensano lontana, quasi inesistente ma invece è fra noi. Che si insinua tra le persone, che si nutre del silenzio generale. L’omofobia è una malattia. E oggi più che mai dobbiamo impegnarci per eliminarla, che impedisce la pari opportunità di esercitare diritti e doveri che sono la base della democrazia.
Ed essa è ciò che a Vittoria è venuta a mancare con l’aggressione al nostro Francesco Tommasi, al quale va la nostra piena solidarietà e il nostro sostegno. Abbiamo già contattato la vittima, alla quale abbiamo già offerto i nostri legali. Ringrazio i comitati vicini al nostro che si sono attivati insieme a noi per contrastare questa malvagità accaduta».
Parole di significativo valore che vanno ad aggiungersi a quelle rilasciate nella giornata d’ieri da Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa.