La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) ha manifestato stamani a Roma per protestare contro il taglio dei contributi all’editoria, che il governo si appresta a inserire nel maxiemendamento alla legge di bilancio.
Il presidio si è tenuto, alle 10:00, in piazza di Montecitorio davanti alla Camera e «a poca distanza dal palazzo – ha spiegato il sindacato unitario dei giornalisti – in cui ha sede l’ufficio del sottosegretario con delega all’Editoria, Vito Crimi, per esprimere il dissenso della categoria per il taglio dei fondi per i giornali minori».
Presenti in piazza il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso e il presidente del medesimo sindacato Beppe Giulietti, che ha dichiarato con forza: «Siamo qui per dire no all’emendamento alla legge di bilancio, che prevede di arrivare, entro quattro anni, alla cancellazione definitiva di ogni contributo. Che colpirà, quindi, per usare l’espressione del presidente Mattarella, le voci delle diversità e delle differenze. S’incomincia con il fondo dell’editoria, poi Radio Radicale, poi toccherà al fondo dell’emittenza e al fondo delle agenzie.
L’obiettivo è cancellare le voci critiche, è consentire che l’informazione si faccia solo in rete e senza domande. Insomma, l’obiettivo è, come dice il presidente Trump, al quale si ispirano questi signori, cancellare la funzione dei giornalisti. Questo non è accettabile. Non è un’aggressione alla corporazione dei giornalisti, ma all’articolo 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini di essere informati».
Oltre a colleghi e colleghe di testate direttamente interessate dagli eventuali tagli, da Il Manifesto a Radio Radicale, al presidio hanno anche partecipato il giornalista sotto scorta nonché presidente di Articolo21 Paolo Borrometi e il presidente del Consiglio nazionale dell’Odg Carlo Verna. Presenti in piazza anche Gaynews e Gaynet Italia, che hanno aderito alla manifestazione.
E proprio il presidente dell’Ordine dei Giornalisti ha rilasciato un’intervista a Gaynews a margine del sit-in.
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