La Lok Sabha o Camera bassa del Parlamento dell’India ha ieri approvato il disegno di legge volto a proteggere la comunità transgender e a riconoscerne la peculiare identità.
Il testo era stato inizialmente presentato alla Camera nell’agosto 2016, per essere nuovamente sottoposto alla discussione parlamentare alla fine del 2017. Tali le critiche, sollevate da parlamentari di centro-sinistra e da componenti delle associazioni Lgbti, da spingere il governo a trasmettere il progetto di legge a una Commissione parlamentare permanente e ad accettare 27 emendamenti.
Nonostante restino ancora numerose criticità (dall’assenza di specifiche tutele in ambito lavorativo e scolastico alla negazione del diritto di autoidentificare il proprio genere) il ministro per la Giustizia e l’emancipazione sociale dell’Unione Thawar Chand Gehlot ha dichiarato che il disegno di legge approvato dalla Lok Sabha è completo sì da non avere bisogno di ulteriori discussioni.
«Gli obiettivi del disegno di legge includono la tutela degli interessi delle persone transgender, la definizione del termine ‘transgender’ per dare loro riconoscimento e la costituzione di un Consiglio nazionale transgender».
È proprio la modifica della definizione del termine transgender a segnare, invece, un notevole passo in avanti rispetto all’originaria versione del 2016. In essa si definiva transgender un individuo «né interamente femminile né interamente maschile: una combinazione di sesso femminile o maschile, né femminile né maschile».
Nel testo approvato, invece, dalla Lok Sabha la definizione è così riportata: «Una persona il cui genere non corrisponde a quello assegnato alla nascita e include tanto l’uomo-trans quanto la donna-trans, la persona con variazioni intersessuali, la persona gender-queer e le persone con identità socio-culturali come kinnar, hijra, aravani, jogta».
Il disegno di legge dovrebbe essere presentato alla Rajya Sabha nell’attuale sessione invernale, che si concluderà l’8 gennaio. Ma alla Camera Alta il partito di centro-destra National Democratic Alliance, che nella discussione alla Camera Bassa l’ha fatta da padrone per la maggioranza dei parlamentari (307 su 545), rischia di vedere il testo respinto potendo contare solo su 89 seggi rispetto ai 245 complessivi.
Alcuni partiti di centro-sinistra hanno già annunciato battaglia a partire da Dravida Munnetra Kazhagam, il cui parlamentare Tiruchi Siva ha già detto che si opporrà fermamente al disegno di legge.