La Commissione per la redazione del nuovo testo della Costituzione, guidata dall’ex presidente e leader del Partito Comunista di Cuba Raúl Castro, ha oggi proposto all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di eliminare dalla bozza originale l’emendamento che avrebbe aperto la strada al riconoscimento del matrimonio egualitario.
L’articolo 68 prevedeva, infatti, di sostituire la vigente definizione costituzionale di matrimonio (risalente al 1976) quella “unione tra un uomo e una donna” con quella di “unione tra due persone“.
Dalla consultazione popolare, cui è stato sottoposta la bozza tra agosto e novembre, è infatti risultato che «l’articolo 68 è stato il più dibattuto dai cittadini durante la consultazione popolare nel 66% degli incontri organizzati – come annunciato dal Parlamento cubano via Twitter –. Dei 192.408 pareri espressi, 158.376 propongono di sostituire la proposta con quella attualmente in vigore».
El artículo No.68 fue el más abordado por el pueblo en la #ConsultaPopular, en el 66 % de las reuniones. De las 192 408 opiniones, 158376 proponen sustituir la propuesta por la que está hoy vigente(24,57 % del total). @DiazCanelB @anamarianpp #ReformaConstitucional #HacemosCuba pic.twitter.com/lz1yDBz2Un
— AsambleaNacionalCuba (@AsambleaCuba) 18 dicembre 2018
Alla luce di un tale risultato il segretario del Consiglio di Stato Homero Acosta Álvarez ha dichiarato: «Il progetto di Costituzione di Cuba non definirà quali persone formano un matrimonio». Compito, questo, che sarà invece assolto dal Codice della Famiglia dopo un’apposita consultazione e referendum.
A pesare su tale decisione popolare anche la violenta campagna antigovernativa, condotta nei mesi scorsi dalle comunità evangelicali con tanto di raccolta firme e riti religiosi di protesta.