Il Dipartimento di Stato Usa ha invitato i cittadini statunitensi, che decidono di recarsi in viaggio in Tanzania, a “esercitare una più ampia cautela” a causa dei rischi legati alla criminalità, al terrorismo, agli atti discriminatori nei confronti delle persone Lgbti.
In una nota, diffusa il 26 dicembre, l’Ufficio Affari Consolari ha messo particolarmente in guardia contro il rischio di aggressione, rapimento, violenza sessuale, sequestro di auto nel Paese dell’Africa Sud-orientale.
Sollevando timori sull’inadeguatezza delle forze di polizia locali a prevenire e contrastare atti terroristici, il bureau ha avvertito che tali attacchi potrebbero colpire “ambasciate, stazioni di polizia, moschee e altri luoghi frequentati dagli occidentali”.
Nella notta viene inoltre ricordato, con riferimento alla campagna lanciata il 28 ottobre da Paul Makonda, governatore di Dar es Salaam, e ai fatti di Zanzibar del 3 novembre, come «componenti della comunità Lgbti siano stati arrestati, bersagliati, molestati e /o accusati di reati non collegati. Le persone arrestate, perché sospettate di rapporti omosessuali, potrebbero essere sottoposte a esami anali forzati».
Motivo per cui l’Ufficio Affari Consolari suggerisce, fra l’altro, a «non lasciare cibo o bevande incustodite», a essere attenti «in tutte le località, specialmente quelle frequentate dagli occidentali», a evitare «pubbliche manifestazioni di affetto, in particolare tra coppie di persone dello stesso sesso».