Prima calci, pugni, insulti di ogni genere nel cortile interno dell’abitazione da parte d’una decina di giovani condomini. Poi la stessa scena sul pianerettolo del proprio appartamento a opera di altri due, che gli hanno gridato: «Brutto ricchione, ti ammazziamo». Con l’eventualità d’essere accoltellato se il proprio compagno non l’avesse trascinato in casa e allontanato con uno spintone i due aggresori, che l’hanno comunque derubato del borsello e delle chiavi di casa.
A essere vittima d’una tale violenza omofoba il 53enne Leonardo Raineri, invalido civile, che in novembre ha subito un delicato intervento chirurgico al cuore.
L’aggressione è avvenuta tra le 17:30 e le 18:00 del 2 gennaio alla periferia di Torino. Il tutto per aver detto di non avere una sigaretta a uno del gruppo, che gliel’aveva chiesta.
Come se non bastasse, il pestaggio è avvenuto nella totale indifferenza dei vicini. Anzi, uno nel chiudere le imposte ha persino gridato: «La gente matta e pericolosa come voi va bruciata».
Condotto al vicino ospedale Le Molinette, Leonardo è stato dimesso con una prognosi di trenta giorni. Gli sono state riscontrate lesioni multiple, ecchimosi, frattura del setto nasale. Nel frattempo il compagno ha sporto regolare denuncia ai carabinieri.
Contattato da Gaynews, Leonardo ha dichiarato: «Sono sotto shock, barricato in casa. Gli attacchi di panico mi stanno attanagliando. Come se non bastasse, ieri una decina di persone, per lo più madri e familiari dei miei aggressori, hanno iniziato a urlare nel cortile dello stabile: ‘Ricchione, scendi. Te la facciamo vedere noi’. Un incubo, che spero possa presto terminare».