«Sono molto rattristato dalla notizia della morte di Fernando Aiuti, perché eravamo amici da 40 anni e perché con lui ho attraversato tutta l’epoca dell’Aids, soprattutto quella drammatica degli anni ’80. Abbiamo collaborato in tantissime iniziative. Ricordo particolarmente quella di Rimini, quando, nel 1995, sorvolò la città un aereo sponsorizzato da alcuni albergatori – che, nel frattempo, avevano fatto collocare profilattici nelle camere dei loro hotel, suscitando grandi polemiche a livello locale e nazionale – recante uno striscione con un enorme profilattico e la scritta: Fallo protetto. Un’iniziativa che suscitò enorme scalpore.
Oggi si tende a non parlare più di Aids e delle malattie sessualmente trasmissibili. Ma il problema è ancora presente. Anzi assistiamo in tutta Europa a una sua recrudescenza. C’è un abbassamento della guardia.
In Italia, inoltre, non c’è educazione sessuale nelle scuole, la cui sola eventualità viene osteggiata con una conseguente lacuna gravissima nell’ambito dell’informazione. Con Fernando Aiuti viene meno una figura simbolo proprio quando se ne avrebbe più bisogno per combattere una grandissima ignoranza e i tanti tabù. La voce di Fernando ci mancherà».
Così Franco Grillini, direttore di Gaynews e presidente di Gaynet, ricorda Fernando Aiuti, morto nella mattinata di oggi presso il Policlinico Gemelli di Roma dopo essere precipitato nella tromba delle scale dal quarto piano del reparto di medicina generale, dove era ricoverato da tempo in una stanza singola per una grave forma di patologia cardiaca.
All’iniziativa riminese può essere accomunata, per notorietà, quello che per Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, «al di là del suo significato e della lotta allo stigma contro l’Aids, è una vera e propria icona pop. La dimostrazione della grande personalità di Fernando Aiuti che, clinico eccezionale, ha avuto anche una grande sensibilità mediatica».
Quel bacio, cioè, che, immortalato in uno scatto in bianco e nero nel dicembre 1991, si scambiarono l’immunologo marchigiano e un’allora giovane sieropositiva Rosaria Iardino, mostrando agli italiani come il virus dell’Hiv non si trasmetta per via orale.
Nato a Urbino l’8 giugno del 1935, Fernando Aiuti fu fondatore e presidente onorario di Anlaids (Associazione nazionale per la lotta all’Aids).
Ordinario di medicina interna, direttore e docente della Scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica, coordinatore del Dottorato di ricerche in scienze delle terapie immunologiche all’Università Sapienza di Roma (1980 – 2007), Aiuti, quale specialista in malattie infettive e cardiologia, espletò la carriera professionale all’interno del Policlinico Umberto I di Roma sin dal 1966: prima come assistente, poi come aiuto e dal 1985 come primario di immunologia e allergologia clinica. La sua produzione scientifica è documentata da oltre 600 pubblicazioni, delle quali 380 su riviste internazionali recensite da Pub Med (National Library of Medicine).
Aiuti ha portato contributi originali alla diagnosi e terapie di malattie da immunodeficienza primitiva, infettive, autoimmuni, reumatiche, allergiche, linfoproliferative, oftalmiche, neurologiche, dell’apparato gastroenterico ed epatiche. Le sue ricerche sono state anche dirette all’individuazione di metodiche immunologiche atte a valutare il sistema immunitario in condizioni normali e patologiche. Altre ricerche significative sono state condotte sulla vaccinazione contro il virus Hiv-1, la patogenesi e la terapia dell’allergia alimentare, la descrizione e terapia di nuove forme di immunodeficienza primitiva, terapia della infezione da virus della epatite B e C, diagnosi e terapia della infezione da Hiv-Aids e alcuni tumori correlati alle immunodeficienze.
Fondatore e presidente della Società internazionale delle immunodeficienze primitive dal 1986 al 1991, fu, fra l’altro, componente del comitato di esperti dell’Oms (dal 1977 al 2002) per la classificazione di queste patologie e del Consiglio superiore di sanità dal 2005 al 2006.
Eletto nel 2008 come capolista del Pdl al Campidoglio, dal 2008 fino al 2013 fu presidente della Commissione politiche sanitarie di Roma Capitale. Per il suo impegno fu nominato dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro Cavaliere di gran croce al merito della Repubblica nel 1992. Nel 2010 fu nominato, dall’allora ministra dell’Istruzione Mariastella Gelmini, professore emerito a vita dell’università Sapienza di Roma.
Intanto la procura di Roma, in attesa di una relazione da parte della Polizia Scientifica che ha già svolto i primi rilievi, aprirà nelle prossime ore un’inchiesta per omicidio colposo o per istigazione al suicidio. La pm Laura Condemi, che ha effettuato un sopralluogo coordinando i primi accertamenti urgenti e raccogliendo le testimonianze dei responsabili del reparto, ha disposto l’autopsia.
Domani sarà il professor Costantino Ciallella dell’Università Sapienza a verificare, oltre alla causa del decesso, se Aiuti avesse assunto un farmaco prima di cadere o se sia stato colpito da un infarto. Gli investigatori non hanno individuato tracce ematiche né sulla balaustra né sulle rampe delle scale ma sul pianerottolo, da dove è precipitato l’immunologo, hanno trovato le sue pantofole.
Sull’ipotetica natuta suicidaria del decesso Franco Grillini ha dichiarato: «Onestamente non credo, a meno che non mi sfuggano informazioni che non ho, che si sia tolto la vita. Per quanti, come me, hanno avuto modo di conoscerlo sembra improbabile».