Maggiore sostegno economico ai centri antiviolenza. Un incremento del fondo per le vittime della tratta da 22 milioni a 24 milioni di euro. 40 milioni per il 2019 destinati ai giovani fino ai 35 anni, da condividere con le Regioni «non con interventi a pioggia» ma con un progetto unitario, e 200 milioni per il Servizio Civile Universale, che saranno aumentati nel corso del 2019 fino a diventare 300.
Sono alcune delle linee programmatiche che Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità e alle Politiche giovanili, ha oggi illustrato in relazione al proprio incarico nel corso dell’audizione in Commissioni riunite Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali alla Camera.
Per Spadafora resta il vulnus dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) che «dovrebbe diventare del tutto autonomo e indipendente. Sono convinto che l’autonomia è fondamentale. Sto immaginando questo percorso per renderlo il più possibile conforme a quello che ci chiede l’Europa».
Tra gli impegni promossi dall’Ufficio, Spadafora ha ricordato quello dei diritti sul fronte Lgbti. «Abbiamo rilanciato un tavolo con 45 associazioni. Rimane l’auspicio sulla legge contro l’omofobia anche se non la prevede il contratto».
Infine, il sottosegratario è tornato a toccare il tema del ddl Pillon, «che, così com’è, non credo che possa essere approvato. In particolare la parte che consente di ‘spacchettare’, dividere un bambino al 50% tra mamma e papà. Occorre decidere caso per caso. Ribadisco che ci vorrà un approfondimento, che secondo me è nella natura delle cose».