«Non possiamo dimenticare Roberto Mantovani, tassista bolognese e nostro collaboratore, che ieri ha ricevuto minacce di morte e insulti omofobi».
Con queste parole Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai, ha ricordato stamani a Roma presso il Museo della Shoah – in occasione dell’incontro tra una delegazione di giornalisti/e (tra cui anche alcuni vittime di minacce neofasciste) e la portavoce della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello – gli atti offensivi e minatori di cui è stato vittima a Bologna, nella notte tra il 23 e il 24, il collaboratore di Radio Città del Capo.
Fieramente antileghista, Mantovani, in arte RobertoRedSox, è noto per la sua trasmissione Radio Taxi Stories-Bologna5 in tre minuti, incentrata sulla lotta al fascismo, al razzismo, all’omofobia.
Ignoti hanno tracciato la scritta Muori frocio con vernice rossa sul marciapiede antistante il suo condominio, la cui porta d’accesso è stata segnata con un’enorme croce una croce sulla porta di accesso del condominio. Nella buca della lettera, Mantovani ha poi rinvenuto un biglietto con le seguenti minacce: Bologna5 ti spacchiamo le ossa con la mazza da baseball e Devi morire, frocio.
Il foglio che mi hanno lasciato nella buchetta contiene minacce: “#Bologna5 ti spacchiamo le ossa con la mazza da baseball” e “Devi morire, frocio”.
Stasera mi riposo ma, socmèl, domani torno al lavoro. 🙂 pic.twitter.com/DsVoJU4O4G
— RobertoRedSox (@RobertoRedSox) 24 gennaio 2019
Nella giornata d’ieri ha sporto denuncia formale in Questura. Sul sito di Radio Città del Capo il direttore Riccardo Tagliati, nell’esprimere solidarietà a lui e alla sua compagna, ha annunciato di «dovere sospendere la rubrica per ragioni di sicurezza».
Abbiamo raggiunto Roberto telefonicamente mentre è in giro per Bologna.
Roberto, qual è al momento il tuo stato d’animo?
Che dire? Dopo aver ricevuto quell’aggressione, quelle scritte e quelle minacce, niente… Vado avanti per la mia strada e continuo a fare quello che ho sempre fatto e continuo a dire quello che ho sempre detto. Non c’è nulla di strano nel dichiararsi antirazzisti e antiomofobi. Cosa c’è di strano? Dico qualcosa di sbagliato? No. Voglio essere una brava persona, una buona persona e lo dico. E continuerò a dirlo.
Quindi continuerai con la tua collaborazione in radio?
Adesso mi fermo alla radio per qualche giorno, per fare chiarezza e ragionare, perché sono tutto ancora frastornato. Ma poi riprenderò a parlare per radio e continuerò a scrivere su Twitter come ho sempre fatto. Non lo trovo strano. Troverei strano e preoccupante, invece, mettermi in silenzio e nascondermi. Quindi continuerò a lavorare.
Se capisco bene, come stai facendo adesso?
Sì, sto lavorando col mio taxi: farà le mie belle notti sul mio taxi tranquillamente, come se nulla fosse successo. Si va avanti. Bene così. I buoni stanno tutti da una parte dalla mia e questo mi fa felice.