Succede che il deputato dem Ivan Scalfarotto, già sottosegretario allo Sviluppo Economico durante il Governo Renzi, lanci un tweet in occasione dell’elezione della leghista Stefania Pucciarelli a presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato.
Tweet fortemente negativo alla luce di alcune dichiarazioni passate della parlamentare sarzanese e, d’altra parte, pienamente in linea con le valutazioni espresse a voce o sui social, il 14 novembre scorso, circa tale elezione da esponenti della classe politica e associazionistica.
Leghisti e grillini insieme eleggono alla presidenza della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato Stefania Pucciarelli, attualmente sotto processo per istigazione all’odio razziale. Sbeffeggiare i diritti, ridurli a folklore: questa la loro strategia. Vergogna.
— Ivan Scalfarotto ?? (@ivanscalfarotto) 14 novembre 2018
Succede però che la senatrice Pucciarelli sporga querela per diffamazione aggravata a mezzo social contro Scalfarotto, che ha ieri ricevuto dalla Procura della Repubblica de La Spezia la notifica della conclusione delle relative indagini preliminari.
Scalfarotto, che ha ribadito di confermare integralmente la sua valutazione «totalmente negativa sulla nomina alla presidenza di una Commissione preposta a tutelare i diritti delle minoranze, degli esclusi e dei più deboli di una persona con le opinioni espresse a più riprese da Stefania Pucciarelli», ha subito dichiarato: «Pur discutendosi di una valutazione tutta politica, e come tale parte essenziale del mio mandato di deputato della Repubblica, rinuncerò all’immunità prevista dalla Costituzione per le dichiarazioni espresse dai parlamentari e in tal senso ho già dato mandato all’avvocato Davide Steccanella del Foro di Milano».
Abbiamo raggiunto il deputato per saperne qualcosa di più.
On. Scalfarotto, qual è stata la prima reazione quando ha ricevuto la notifica?
Mi ha stupito il fatto che la senatrice Pucciarelli volesse riaprire una vicenda che sul piano politico per lei mi pare essere oggettivamente molto imbarazzante. Al suo posto mi sarei guardato dal rimettere una nomina come la sua a capo di quella specifica Commissione, francamente vergognosa date le sue precedenti dichiarazioni in tema di diritti umani, sotto i riflettori.
Aveva mai parlato con la senatrice Pucciarelli dopo il tweet?
No, non conosco personalmente la senatrice. Non le ho mai parlato e non l’ho mai incontrata.
Nessun timore, dunque, nel subire un processo o ci ripenserà come Salvini?
Se la magistratura deciderà di procedere nei miei confronti, non ci sarà nessun problema da parte mia: anzi, come ho detto si tratterà di una grande occasione per riaprire la discussione pubblica su uno dei punti più bassi della vicenda politica di questo governo di destra razzista e xenofoba. Certo, sarà interessante anche discutere sulla legittimità della querela a un parlamentare per l’espressione di un giudizio politico, cosa che la Costituzione espressamente vieta. Ma questa è evidentemente un’ulteriore dimostrazione della maturità democratica di questo governo e di questa maggioranza: chi si oppone alle loro malefatte, va querelato. Io, al contrario di Salvini, leader della senatrice Pucciarelli, non cercherò di sottrarmi al giudizio.