Sono stati condannati a pene comprese tra i 2 anni e 8 mesi e i 2 anni e 2 mesi di reclusione tre dei sette autori del pestaggio della coppia di 30enni omosessuali, avvenuto a Bari, l’8 giugno 2017, in Largo Adua.
Si tratta di Luciano Damiani, Domenico Valentino, Raffaele Giammaria, rispettivamente di 28, 21 anni e 32 anni. In particolare, Damiani e Valentino sono stati condannati alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione oltre a 600 euro di multa. Giammaria, invece, a 2 anni e 2 mesi e 480 euro di multa (pena sospesa), tutti ritenuti responsabili dei reati di rapina e lesioni aggravate.
Nei confronti di tre minorenni (due ormai maggiorenni) il processo è ancora in corso, mentre il settimo risulta non ancora identificato.
Le condanne sono state emesse nei giorni scorsi dal gup Francesco Mattiace, al termine del rito abbreviato, a fronte di richieste di pena ben più pesanti da parte del pm Domenico Minardi.
Stando a quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, con il coordinamento delle due Procure ordinaria e dei Minorenni, le due vittime, un barese e il suo compagno spagnolo che era in vacanza in Puglia, furono prima insultati perché omosessuali all’uscita da un locale, poi picchiati con calci e pugni e infine rapinati delle collanine e di un anello che indossavano.
Le vittime “per paura di ritorsioni” – come da loro dichiarato – non si sono costituite parte civile. Nelle motivazioni della sentenza, il gup parla di “brutale e cieco pestaggio a senso unico”, avvenuto “senza pietà” con l’intento da parte dei sette aggressori di “dimostrare la superiorità del proprio essere virile“, di fronte agli “occhi increduli e sconvolti dei passanti che affollavano largo Adua.
Raggiunta telefonicamente, Titti De Simone, consigliera politica del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per l’attuazione del programma, ha così commentato la notizia: «Una sentenza importante e doverosa quella emessa giorni fa dal gup Mattiace.
Resta naturalmente il fatto che l’Italia, anche a fronte di una costante escalation di violenze di vario genere nei rigurdi delle persone Lgbti, debba quanto prima dotarsi d’una legge di contrasto all’omotransfobia.
Le normative regionali, laddove approvate o laddove, superato il vaglio della Commissione referente come successo in Puglia e recentemente in Calabria, sono in dirittura d’arrivo, non sono, come noto, a carattere penale. Anche se sono di primaria importanza in riferimento alla prevenzione di tali atti con misure positive – rispondenti al proprio ambito di competenza – soprattutto su un piano strettamente culturale ed educativo»-