Continua a perdere pezzi la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Ad uscire da Re.a.dy il Comune di Treviso, alla cui guida è stato eletto, nel giugno scorso, il leghista Mario Conte. A prendere la decisione la nuova Giunta, che annulla quella presa dalla precedente di centrosinistra nel 2014.
«L’attuale Amministrazione – si legge in una nota ufficiale – nell’orbita di un complessivo riesame del complesso delle politiche comunali e, in via generale, relative ai temi della inclusione sociale, delle pari opportunità e non discriminazione per un equo bilanciamento delle iniziative a tutela delle varie istanze, intende infatti puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere».
Il Comune ricorda infine come la tutela legale contro le discriminazioni sia già garantita dalla Regione Veneto e come esista la legge regionale 37/2013 la quale istituisce il Garante regionale dei Diritti della persona.